Pagina:Le opere di Galileo Galilei IX.djvu/232

Da Wikisource.


FRAMMENTI.



Tenterò di esplicare in qualche maniera la differenza che è tra gli uomini intelligenti e giudiziosi, ed i pedanti stolidi ed ignoranti, nel discorrere e giudicare circa il buono e ’l cattivo de i componimenti poetici. E prima, noto (cosa forse non osservata da’ pedanti) che, quanto una parte è più necessaria in un tutto, sì che il mancamento di quella arrechi gran bruttezza e sia biasimevole molto, tanto il non ne mancare è manco1 bastante ad apportar gran bellezza e laude: e così, ben che somma deformità arrechi ad una donna l’essere sdentata2, calva e senza naso, non però bellissima si chiamerà qualunque averà denti, capelli e naso, ma sì ben quelle che avranno, in queste ed in ogn’altra parte, una tale eccellenza, non da ogn’uno intesa, nè facile ad esser descritta e rappresentata. L’intelligenza del pedante pare a me che termini nel numero de’3 mancamenti solamente, sì che ei non comprenda4 più là che il mancar d’un orecchio o ’l zoppicare, ma che poi, quanto all’eccellenza delle parti, sieno ad esso tutti gli occhi, tutte le bocche, e tutte le vite, belle egualmente5: e senz’altro posporrà una donna che abbia un piccol neo ad una che non l’abbia, ben che in quella sieno tutti i membri proporzionatis-

  1. Dopo mancare Galileo aveva scritto apporta è; poi cancellò queste parole e scrisse è manco.
  2. In luogo di sdentata prima aveva scritto zoppa; e dopo non però si legge sotto le cancellature: la somma bellezza consiste nell’andar diritta, nell’aver capelli e naso.
  3. Tra numero e de’ si legge, cancellato, solamente.
  4. comprenda è stato sostituito a intenda, che si legge cancellato.
  5. Dopo egualmente si legge sotto le cancellature: e che tanto sia eccellente cavaliero Tancredi del Tasso quanto Ruggiero [in luogo di Ruggiero prima aveva scritto Rinaldo, che poi cancellò] dell’Ariosto, anzi più perfetto quello di questo, mancando in Ruggiero.