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intorno alle macchie solari ecc. | 133 |
perchè niuna delle grandissime si è osservato che repentinamente si disfaccia: ed io ho più volte osservato, dopo la partita di alcuna delle massime sendo scorso il tempo di una meza conversione, tornarne a comparire una, ch’era, per mio credere, l’istessa, e passar per l’istesso parallelo.
Dalle cose dette sin qui, parmi, s’io non m’inganno, che necessariamente si conchiuda, le macchie solari esser contigue o vicinissime al corpo del Sole, esser materie non permanenti e fisse, ma variabili di figura e di densità, e mobili ancora, chi più e chi meno, di alcuni piccoli movimenti indeterminati ed irregolari, ed universalmente tutte prodursi e dissolversi, altre in più brevi, altre in più lunghi tempi; è anco manifesta ed indubitabile la lor conversione intorno al Sole: ma il determinare se ciò avvenga perchè il corpo stesso del Sole si converta e rigiri in sè stesso portandole seco, o pure che, restando il corpo solare immoto, il rivolgimento sia dell’ambiente, il quale le contenga e seco le conduca, resta in certo modo dubbio, potendo essere e questo e quello. Tuttavia a me pare assai più probabile [Sole si converte in sè stesso e porta seco le macchie.] che il movimento sia del globo solare, che dell’ambiente. Ed a ciò credere m’induce, prima, la certezza che io prendo dell’esser tale ambiente molto tenue fluido e cedente, dal veder così facilmente [Cielo fluido.] mutarsi di figura aggregarsi e dividersi le macchie in esso contenute, il che in una materia solida e consistente non potrebbe accadere (proposizione che parrà assai nuova nella comune filosofia): ora un movimento costante e regolato, quale è l’universale di tutte le macchie, non par che possa aver sua radice e fondamento primario in una sostanza flussibile e di parti non coerenti insieme, e però soggette alle commozioni e conturbamenti di molti altri movimenti accidentarii, ma bene in un corpo solido e consistente, ove per necessità un solo è il moto del tutto e delle parti; e tale è credibile che sia il corpo solare, in comparazion del suo ambiente. Tal moto poi, participato all’ambiente per il contatto, ed alle macchie per l’ambiente, o pur conferito per il medesimo contatto immediatamente alle macchie, le può portar intorno. Di più, quando bene altri volesse