Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/383

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del flusso e reflusso del mare. 379

causa nostra, ne può aver luogo nei reciprochi movimenti verso le parti contraposte, come veggiamo farsi nell’acque marine.

In altro modo s’imprime agitazione nell’acqua, mediante il moto dell’ambiente o di altro corpo esterno che l’andasse a ferire: e così veggiamo dall’impeto de’ venti agitarsi l’acque dei mari e dei laghi, e venir sospinte verso la parte dove il vento le caccia. Ma una tale agitazione non si può assegnar per causa nel nostro problema; poi che simili agitazioni sono tumultuarie, per così dire, e sregolatissime, dove che i flussi e reflussi hanno i lor periodi determinati; ed oltre a ciò si fanno anco nelle maggiori tranquillità dell’aria e cessazioni dei venti; e, di più, mantengono il corso loro verso il termine prescritto, quando bene il sospingimento dell’aria fosse in quell’ore verso ’l termine contrario.

Imprimonsi movimenti locali nell’acque ancora quando qualche moto locale venisse conferito al vaso nel quale l’acqua vien contenuta: e ciò può accadere in due maniere, l’una delle quali sarebbe con l’alzare ed abbassare alternatamente or l’una or l’altra estremità del vaso, al qual moto e librazione ne seguirebbe che l’acqua contenuta, scorrendo verso la parte inclinata, vicendevolmente andasse e ritornasse per la lunghezza del vaso. Ma simile accidente di librazione non può aver luogo nel caso nostro: avvenga che quando anco la Terra avesse qualche reciproca librazione, non però porgerebbe cagione all’acqua di scorrere in qua ed in là; imperò che in tanto scorre in un vaso che si vadia librando, in quanto nel libramento or l’una or l’altra estremità del vaso si abbassa, cioè si appropinqua al comun centro delle cose gravi, per lo che l’acqua per il suo peso vi scorre; ma quando la Terra si librasse, non però per tal librazione alcuna parte della sua superficie si avvicinerebbe o allontanerebbe dal centro di essa Terra, che è quello dove tendono i gravi, e però non verrebbe pòrta cagione all’acqua di scorrervi. Oltre che il libramento che può attribuirsi al globo terrestre, è un inclinarsi trasversalmente, cioè da borea verso austro; dove che i flussi e reflussi son tutti, per l’opposito, da oriente verso occidente. E finalmente, il libramento che alcuno ha attribuito alla Terra, ha le sue reciprocazioni distanti l’una dall’altra per molte migliaia d’anni;

33. da oriente in occidente, G, Z, B, T, H, P1, P2 — 34. Terra, ed al quale pare che passino rispondere le apparenze celesti, ha le sue, H —