Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/85

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intorno alle macchie solari ecc. 85


Resti per tanto noto a ciascuno, esser veramente particolare determinazione ch’in un solo soggetto caschi nella nostra età non solo il celeste uso del telescopio, ma anco gli scoprimenti ed osservazioni di tante novità nelle stelle e corpi superiori. Nè ciò si ascriva, come alcuni pur tentano, per diminuir forse la gloria dell’autore, a semplice caso o fortuna; poi che da loro stessi rimangono questi tali convinti e condannati, essendo stati quelli che per lungo tempo negarono e si risero de’ primi scoprimenti del Sig. Galilei; ma se, dopo l’esserne stati avvisati, stettero tanto tempo prima che venissero in certezza delle stelle




le1 osserva in Germania l’Ottobre e ’l Novembre del 1611, e per ciò ne riceve dall’innominato Batavo gratulazioni. Intendo ben che vi son stati di quelli ma duro fatica a crederlo, che di gran pezzo dopo la publicazione del Nuncio Sidereo hanno in publico tentato di prendersi il possesso della montuosa Luna e misurarne i monti, ricordandosi solo del Sig. Galilei con qualche taccia2 ; il che se è vero, non è di bisogno, lettore, che da me ti sia meglio chiarito, acciò sappi i successi veri di queste celesti fazzioni, e meglio puoi conoscere quanto la voglia trasporti avanti a pretendere. In che modo poi da altri, ove vi vien posto mano, e dal Sig. Galilei siano state trattate queste materie, apparisca pure dalla comparazione delle scritture; e cessi in tanto il cupido affetto di gloriosa invenzione a mente più giusta, nè vaglia impedire a quelli che d’animo sincero sono il gusto di queste onorate fatiche. Quali posso dubitare3 riescano per altro titolo ad alcuni4 men care di quello che dovrebbono. Nove esperienze, nova cognizione ci cagionano, nè, come vorremmo, l’opre della natura sempre a’ nostri inveterati dogmi presupposti rispondono, anzi di raro; onde, se le cose qui scoperte saranno contrarie e di periudizio ad alcune opinioni di quelle filosofiche sette che oggi giorno sono di più frequenza e più vagliono, non è dubio che da i seguaci di quelle, mentre siano avviluppati ne’ ligacci delle famose5 auttorità de’ capi, saranno con mal animo riguardate, veggendone crollare titubare o pur del tutto cadere principali fondamenti con tant’applauso pria stabiliti. In oltre, ho occasione di pensare che quell’invido livore che nell’umane6 menti pur troppo larga mente suol regnare, cagioni che le siano mal ricevute da altri, e forse con qualche noia. Vedendo tali la commune gratitudine de’ studiosi verso l’autore di questi scoprimenti, conoscendosi privi d’essi e d’ogni colore da poter pretenderci, potrebbono procurare d’impedirne il corso e distoglierne l’utile, mentre non le piacesse di dar e veder dare quegli onori ad altri, ch’essi, non meritando, non

  1. Il ms. ha: «li».
  2. «qualche taccia» è sottolineato; ed è indicato che si corregga in «tacciarlo qualche volta assai irrazionalmente». Sopra «irrazionalmente» è scritto altresì «irragionevolmente».
  3. Sopra «dubitare» si legge «credere»; e sopra «credere» è scritto «imaginarmi».
  4. «ad alcuni» è sostituito a due parole, di cui la seconda non si distingue con sicurezza. Forse prima diceva «a molti».
  5. Il ms. ha: «ne’ ligaccie delle famosi».
  6. Il ms. ha: «umani».