Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/108

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100 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.

la riflessione, per la sua piccolezza e gran lontananza si perderebbe; e sì come all’occhio ella resterebbe invisibile, così la sua illuminazione resterebbe nulla, chè bene è impossibile che un corpo luminoso togliesse via le nostre tenebre col suo splendore e che noi non lo vedessimo.

Salv. Fermate in grazia, signor Sagredo, perchè io veggo alcuni movimenti nel viso e nella persona del signor Simplicio, che mi sono indizi ch’ei non resti o ben capace o soddisfatto di questo che voi con somma evidenza ed assoluta verità avete detto; e pur ora mi è sovvenuto di potergli con altra esperienza rimuovere ogni scrupolo. Io ho veduto in una camera di sopra un grande specchio sferico: facciamolo portar qua, e mentre che si conduce, torni il signor Simplicio a considerare quanta è grande la chiarezza che vien nella parete qui sotto la loggia dal reflesso dello specchio piano.

Simp. Io veggo che l’è chiara poco meno che se vi percotesse direttamente il Sole.

Salv. Così è veramente. Or ditemi: se, levando via quel piccolo specchio piano, metteremo nell’istesso luogo quel grande sferico, qual effetto credete voi che sia per far la sua reflessione nella medesima parete?

Simp. Credo che gli arrecherà lume molto maggiore e molto più amplo.

Salv. Ma se l’illuminazione sarà nulla, o così piccola che appena ve ne accorgiate, che direte allora?

Simp. Quando avrò visto l’effetto, penserò alla risposta.

Salv. Ecco lo specchio, il quale voglio che sia posto accanto all’altro. Ma prima andiamo là vicino al reflesso di quel piano, e rimirate attentamente la sua chiarezza: vedete come è chiaro qui dove e’ batte, e come distintamente si veggono tutte queste minuzie del muro.

Simp. Ho visto e osservato benissimo: fate metter l’altro specchio a canto al primo.

Salv. Eccolo là. Vi fu messo subito che cominciaste a guardare le minuzie, e non ve ne sete accorto, sì grande è stato l’accrescimento del lume nel resto della parete. Or tolgasi via lo specchio piano. Eccovi levata via ogni reflessione, ancorchè vi sia rimasto il grande specchio convesso. Rimuovasi questo ancora, e poi vi si riponga quanto vi piace: voi non vedrete mutazione alcuna di luce