Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/603

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di antonio rocco. 595

nè allora si move per linea retta, eccetto che per unirsi al suo tutto, non per altra cagione; non al centro, che è un punto imaginario, un niente, senza facoltà alcuna. Oltre di ciò, se il fuoco e l’aria nel suo luogo si movono circolarmente (il che confessano tutti i Peripatetici), è ragionevole che questi moti siano lor naturali, essendo perpetui, già che niuna cosa violenta è perpetua, ed è meglio che ciò proceda dalla natura che dalla violenza. Concludete che per mantenimento dell’ordine perfetto tra le parti del mondo bisogna dire che le mobili siano mobili solo circolarmente, e con le ragioni dette rampognate il vostro Simplicio, il quale difende il moto retto de gli elementi con la sperienza delle io lor parti.

9. Nella nona parte dite che la Terra non sia centro dell’universo, e perciò riprendete Aristotile di petizion di principio, perchè l’abbia supposta per tale, il che (dite) era in quistione, e dovea provarsi. Vi stendete poi a sferzarlo ben bene, con dire che non sappia formar sillogismi, se bene ne ha date regole e scrittine volumi, ma che a guisa di chi fa gli organi nè sa però sonargli, nè chi sa la poetica è però felice in far versi, e come che tali possegano tutti i precetti del Vinci e non sappiano dipingere un scabbello, e che le dimostrazioni siano proprie di matematici, non di logici.

10. Aggiungete (per decima) che l’argomento di Aristotile sia manchevole per un’altra via; cioè che, mentre egli dice «Se il fuoco per linea retta si move verso la circonferenza del mondo, dunque la Terra, movendosi di moto contrario, va verso il centro del mondo», perchè (arguite voi) da qualsivoglia punto signato entro la circonferenza detta si può il fuoco mover verso di essa, e per l’opposito dalla circonferenza al punto, ed allora non anderà dalla circonferenza al centro. Anzi, che il fuoco da mille e mille parti per ogni linea tende verso la circonferenza; dir dunque che venga dal centro del mondo, o che, per opposito, colà vada la Terra, non conclude altrimenti, se non supposto che le linee del fuoco, prolongate, passino per il centro del mondo: e così si suppone quel che deve provarsi, cioè che il centro della Terra sia in mezo del mondo, il che è in quistione; anzi (soggiongete) il Sole è in mezo del mondo, non già la Terra: ed in questo modo ancora dichiarate il paralogismo di Aristotile. Ma veniamo ormai ordinatamente alle soluzioni.

1. Alla prima vi dico, che il moto retto a gli elementi non si conviene mentre che sono ne i proprii luoghi, ma quando ne fussero fuora, già che questa sorte di moto è ordinata dalla natura per condur e collocar questi tali corpi o le lor parti a i suoi luoghi ed ivi conservargli; ed in questa maniera non si allontaneranno nè abandoneranno le proprie sedi, e saranno le parti del mondo con ordine perfetto disposte, come le colonne ne gli edificii. Ma mi potrete ragionevolmente soggiungere: Se non occorre, nè occorrerà mai, che questi corpi siano separati o lontani da i suoi luoghi, dunque mai secondo sè tutti si mo-