Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/614

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606 esercitazioni filosofiche

i celesti quanto a gli elementari, o che malamente e con errore abbia Aristotile dedotto dal moto circolare quelli che ha assignato a i corpi celesti». E rispondendo al vostro Simplicio, che lo fate parlar per Aristotile, confermate la medesima obiezzione in questa maniera:

2. «Dicovi per tanto che quel moto circolare, che voi assegnate a i corpi celesti, conviene ancora alla Terra: dal che, posto che il resto del vostro discorso sia concludente, seguirà una di queste tre cose, cioè, che la Terra sia ancor essa ingenerabile ed incorruttibile, come i corpi celesti, o che i corpi celesti sieno, come gli elementari, generabili, alterabili, età, o che questa differenza di moti non abbia che fare con la generazione e corruzzione.» Ed indi a poco soggiungete:. «Voi dite che la generazione e corruzzione non si fa se non dove sono contrarii; i contrarii non sono se non tra’ corpi semplici naturali, mobili di movimenti contrarli; movimenti contrarii son quei solamente che si fanno per linee rette tra termini contrarii, e questi sono solamente due, cioè dal mezo ed al mezo, e tali movimenti non sono di altri corpi naturali che della terra, del fuoco e de gli altri due elementi; dunque la generazione e corruzzione non è se non fra gli elementi. E perchè il terzo movimento semplice, cioè il circolare intorno al mezo, non ha contrario (perchè contrarii son gli altri due, ed un solo ha un solo per contrario), però quel corpo naturale a quale tal moto compete, manca di contrario; e non avendo contrario, resta ingenerabile, incorruttibile età, perchè dove non è contrarietà, non è generazione nè corruzzione: ma tal moto compete solamente a i corpi celesti: dunque soli questi sono ingenerabili ed incorruttibili.»

Questa dottrina apportate voi di Aristotile e per Aristotile; a cui poscia opponete in questa guisa: «A me si rappresenta assai più agevol cosa (dite) il potersi assicurare se la Terra, corpo vastissimo e per vicinità a noi trattabilissimo, si mova di un movimento massimo, qual sarebbe per ora il rivolgersi in sè stessa in ventiquattr’ore, che non è l’intendersi ed assicurarsi se la generazione e corruzzione si facciano da’ contrarii, anzi pure se la generazione e corruzzione ed i contrarii sieno in natura».

4. «E se voi, Sig. Simplicio, mi sapeste assignare qual sia il modo di operare della natura nel generare in brevissimo tempo cento mila moscioni da un poco di fumo di mosto, mostrandomi qual sieno quivi i contrarii, qual cosa si corrompa e come, io vi riputerei ancora più di quello che io fo, perchè io nissuna di queste cose comprendo.». 5. «In oltre avrei molto caro d’intendere perchè questi contrarii corruttivi sieno così benigni verso le cornacchie, così fieri verso i colombi, così toleranti verso i cervi ed impazienti verso i cavalli, che a quelli concedono più anni di vita, cioè d’incorruttibilità, che settimane a questi. I peschi, gli ulivi, hanno i medesimi terreni, e sono posti a i medesimi freddi, a i medesimi caldi, alle medesime pioggie