Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/648

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640 esercitazioni filosofiche


2. Che per la opacità sia la Luna atta a ricevere e ripercuotere il lume del Sole, io per ora non dirò altro; ma di sotto, per corrispondenza alle vostre prove, dirò quel che mi parrà più probabile ed in qual maniera.

3. Che la materia della Luna sia densissima e solidissima, è dottrina delle scole peripatetiche, con distinzione di più e di meno in diverse parti di essa, e specialmente in quanto concernono la densità, perchè non vogliono che sia uniformemente densa per tutto, per diverse cagioni che essi apportano, come ancor io ho detto nel secondo del Cielo. Ma se bene questa è verità ricevuta e da gli Aristotelici e da voi parimente, cioè che sia densissima e solidissima (non toccando queste sottigliezze del più e del meno), tuttavia la posizione e l’assenso i vostro non corrisponde all’ordine dell’altre vostre posizioni, ma più tosto gli ripugna. Dite che i cieli sono più rari, più cedenti e più flussibili che la nostra aria; e le stelle e la Luna sono cose celesti; perciò (aggiungo io) avranno l’istesse condizioni e qualità, con poca differenza, che i medesimi cieli: e se quelli sono rarissimi, cedenti e flussibili, come la Luna sarà densissima e solidissima? Chi ha visto mai addensarsi talmente l’aria, che diventi, a guisa di inpenetrabile diamante, densissima? non contraviene ciò forse alla sua essenza, alla sua naturalezza? È ben vero che alcuni corpi congelati, di liquidi diventano duri e solidi, come si vede dell’acqua; ma questo occorre per esser ella, o simili, di parti assai solide e dense: ma i corpi più rari e più dissipabili, non sono atti a ricevere così fisse impressioni, come è manifesto dell’aria e del fuoco; dunque molto meno il cielo, essendo, secondo voi, più raro e più cedente dell’aria: e, per consequente, se la Luna è cosa celeste, non avrà ella quella tal densità e solidità che voi pur le attribuite. Già, conforme alla buona filosofia, le parti hanno conformità o proporzione col tutto, massime ne i corpi principali dell’universo, ove non ricercandosi diversità d’organi e di figure, come accade nei viventi inferiori, non gli sarà nè meno bisogno di estremità così fatte, dico di eccessivo raro e di supremo denso, quantunque negli animali si vegga qualche diversità tale di parti, per varii offici! e per il sostegno, quale è della carne e dell’ossa; ma, nè con questo eccesso, nè da essi, è giusta la similitudine per applicarsi al cielo, essendo di altra struttura ed alieno da queste necessità e dissimiglianze. Ed anco quando non fusse la Luna parte del cielo, nè men cosa celeste, ma per sé stessa corpo diverso e disparato, per la contiguità che ha con i cieli, non è ragionevole che in queste qualità sia ella da loro così estremamente diversa. Già si vede che la provida natura ha servato un ordine e quasi una giustizia commutativa fra vi-

    lunare sferico (e non perfettamente sferico), addicendone poi per ragione il vedersi il suo disco perfettamente circolare. La balordaggine dunque è vostra, che non conoscete che differenzia sia tra superficie sferica e disco circolare.