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Pagina:Le poesie di Catullo.djvu/65

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trad. da Mario Rapisardi 65


Lecito a te sapere
     Di tali cose un poco,
     Non lecito a messere
     Il ripigliar tal gioco.
     Evviva, evviva Imene,
     180Imeneo viva, Imene.

Ma tu, sposina, bada,
     Non gli negar le prove
     Ch’ei vuol, perchè non vada
     A ricercarne altrove.
     O Imene viva, Imene
     186Imeneo viva, Imene.

Ecco, la casa è questa
     Del tuo sposo beata,
     Che di tua vita onesta
     Sarà la stanza agiata,
     (O Imene viva, o Imene,
     192Imeneo viva, Imene)

Finchè tremula e senza
     Vigor traendo stanca,
     Farai la riverenza
     Con la testina bianca.
     O Imene viva, o Imene,
     198Imeneo viva, Imene.