Pagina:Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu/409

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adjecta 377


     Poi sulla carne rotta e palpitante
mise per condimento aceto e sale,
42il manigoldo! e mi dicea: — Birbante,

     Sei dunque tu che osasti in un giornale
empio, scomunicato, e maledetto,
45un Vescovo trattar come un mortale?

     Sei tu, bestemmiator, che in un sonetto
offendesti la sua Magnificenza
48e parlasti di Lui senza rispetto?

     Disinteresse, carità, prudenza,
a farti condannar l’han consigliato:
51or degli scherzi tuoi fa penitenza.

     Starai qui fra le biscie incatenato,
in questa buca sozza e nauseante,
54nudo, sempre allo scuro e bastonato.

     Avrai per cibo scarso e rinfrescante
la simbolica fava, il durò cece
57e il fagiolo canoro e petulante.

     Qui legger libri non potrai, ma invece
mai non ti mancherà la Santa Messa.
60Accidenti ai sonetti e a chi li fece!

     Non c’è pietà per chi non si confessa
e se non chiedi a Monsignor perdono,
63la colpa mai non ti sarà rimessa! —