Pagina:Le rime di M. Francesco Petrarca I.djvu/191

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Canzone, io t’ammonisco
     Che tua ragion cortesemente dica:
     115Perchè fra gente altera ir ti convene;
     E le voglie son piene
     Già dell’usanza pessima, ed antica,
     Del ver sempre nemica.
     Proverai tua ventura
     120Fra magnanimi pochi, a chi ’l ben piace:
     Di’ lor: Chi m’assicura?
     Io vo gridando: Pace, pace, pace. -


CANZONE XXX.


D
I pensier in pensier, di monte in monte

Mi guida Amor; ch’ogni segnato calle
     Provo contrario alla tranquilla vita.
     Se ’n solitaria piaggia, rivo, o fonte,
     5Se ’n fra duo poggi siede ombrosa valle,
     Ivi s’acqueta l’alma sbigottita;
     E, com’Amor la ’nvita,
     Or ride, or piagne, or teme, or s’assicura;
     E ’l volto che lei segue, ov’ella il mena
     10Si turba, e rasserena,
     Ed in un’esser picciol tempo dura:
     Onde alla vista, uom di tal vita esperto
     Diria, Questi arde, e di suo stato è incerto.
Per alti monti, e per selve aspre trovo
     15Qualche riposo: ogni abitato loco
     È nemico mortal degli occhi miei.
     A ciascun passo nasce un penser novo
     Della mia donna, che sovente in gioco
     Gira ’l tormento ch’i’ porto per lei:
     20Ed appena vorrei
     Cangiar questo mio viver dolce amaro:
     Ch’i’ dico; Forse ancor ti serva Amore
     Ad un tempo migliore:


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