Pagina:Le rime di M. Francesco Petrarca I.djvu/35

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to Apostolo, Fiorentino, e suo caro amico. Similmente Fiorentino fu Sennuccio del Bene, del quale e nelle Rime, e nelle Prose fa dolce memoria.

Franceschino era altresì Fiorentino, e suo parente1; e l’amò grandemente, e, dolendosi della sua perdita, prega a Savona, ov’era morto, male, e bene.

Ma per non empire il libro degli amici suoi, che furono molti; dirò solo di M. Giovanni Boccaccio, il quale per la sua virtute amò assai, come mostrano le molte Epistole scritte a lui.

Andò il Boccaccio a trovarlo in Venezia2 del 364. e stette seco tre mesi per goderlo, e tra loro col tempo passarono molte amorevolezze3, non mancando il Petrarca, com’è detto, soccorrerlo nei suoi bisogni dove poteva, invitandolo a vivere seco, per far i beni loro, come gli animi, comuni. Ed all’incontro il Boccaccio non mancò seco d’ogni segno d’amore, come tra gli altri furono4 tutte l’Opere di Santo Agostino, di che il Petrarca si dilettava, le quali gli mandò a donare legate in un volume, e scritte di lettera antica. Onde M. Francesco fece gran festa; e scrive non aver mai veduto libro maggiore.

Gli mandò anco a donare la Commedia di Dante scritta bene, coi sottoscritti versi Latini:

Illu-

  1. Nelle famil. Ep. 107.
  2. Nelle sen. lib.... Ep. 1.
  3. Ivi, lib. 1. Ep. 5. in fine
  4. Nelle dopo sen. Ep. 24.