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142 EMILIO SALGARI

di bisonte dipinte in rosso e sulla cui cima sventolava il totem della tribù, una piccola bandiera di pelle di daino, che portava nel mezzo, pure dipinto in rosso, un coltello da scotennare.

Era la tenda di Minehaha, figlia di Nube Rossa, la famosa Scotennatrice che portava, sul suo scudo di guerra, la capigliatura che aveva strappata al disgraziato indian-agent fra le montagne del Laramie durante il macello della colonna di Custer.

— Entra, — disse il sottocapo con voce grossa.

John lo guardò nel bianco degli occhi e poi gli disse:

— Io e la tua grande sakem ci conosciamo da molti anni. L’ho portata fra le mie braccia fino al Grande Lago Salato, l’ho salvata dai lupi che volevano divorarla, ed alle mie attenzioni ha corrisposto scotennandomi. Non ho paura di affrontarla. Non sarà nè il vostro Manitou, nè il diavolo dalle cento corna. Lascia andare il tuo tomahawk, che già non mi fa paura. Ne avrai bisogno domani contro i larghi coltelli dell’ovest, e cerca di adoperarlo bene.

― Che cosa dice mio fratello il viso pallido? — chiese l’indiano, un po’ impressionato da quella minaccia misteriosa.

— Io non dico nulla — rispose John. — Chi vivrà, vedrà; ma tu domani, ne son certo, caccerai i bisonti fra le praterie celesti del buon Manitou.

— Continua!

— Ho finito. Il resto lo dirò a Minehaha, se vorrà ascoltarmi.

Non sarà sempre la vostra ascia di guerra che trionferà contro i visi pallidi. Lo vedrete.

— Aspetta.

— Che cosa? —

Il sottocapo invece di rispondere entrò impetuosamente nella tenda, mentre i quattro guerrieri si stringevano intorno all’indian-agent, immobilizzandolo completamente.

Pochi minuti dopo tornava dicendo:

— Entra: la sakem ti aspetta. —

John si cacciò l’ampio sombrero messicano fino agli orecchi, per meglio nascondere la sua parrucca formata coi capelli della madre di Minehaha, alzò, risolutamente un lembo della tenda e si avanzò con aria spavalda, pronto a far fronte alla tempesta che non doveva mancare.

Un gran fuoco ardeva in mezzo alla tenda, sotto lo sfogo aperto in alto, lanciando luci sanguigne e giallastre.

Del fumo circolava là dentro, sfuggendo lentamente attraverso la sommità del wigwam.