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LA DAMA BIANCA DELLE ROSE 481

conoscerli e fu passione di filiale amore, di filiale dolore quella che lo portò supplichevole ai piedi del Sommo Pontefice, venerato Padre dei fedeli.

Egli vuole che io perdoni nel nome di lui a quanti, senz’avere nella Chiesa autorità di giudici, lo condannarono come teosofo, come panteista, come alieno dai Sacramenti; ma vuole pure che io proclami in pari tempo, con alta voce, a togliere lo scandalo di quelle accuse, com’egli abbia tutti abbominati quegli errori, come da quando, infelice peccatore, si volse dal mondo a Dio, sempre in tutto si sia conformato alle credenze e alle pratiche della Chiesa Cattolica fino al momento della sua morte.

Egli morì fidente che risospinti un giorno dentro le porte d’Inferno i mali spiriti ond’è travagliata la Chiesa, tutti gli uomini che hanno battesimo e invocano il nome di Cristo si sarebbero uniti in un solo popolo religioso intorno alla Santa Sede del Pontefice Romano. Egli domanda agli amici suoi di pregare per questo gran fine.

Amici e fratelli che vi sdegnaste delle false accuse mosse a quest’uomo da privati cattolici, giornalisti e libellisti, perdoniamo con lui. Perdoniamo anche a coloro che lo derisero e l’oltraggiarono per la sua fede. Nesciebant, gli uni e gli altri. Troppo ignoriamo anche noi perchè ci sia lecito giudicare le ignoranze altrui. Viandanti della notte, interroghiamo le stelle, cerchiamo il nostro cammino, chiamiamoci a vicenda nelle tenebre con voci d’interrogazione, di consiglio, di aiuto, annunciamo la trovata via buona perchè altri oda e venga, non giudichiamo chi non viene perchè non sappiamo se fra lui e noi sieno impedimenti maggiori delle sue forze. Preghiamo per tutti, passiamo per le ombre aspettando l’aurora del giorno di Dio.

FOGAZZARO. Leila. 31