Pagina:Leonardo - Trattato della pittura, 1890.djvu/184

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110 leonardo da vinci [§ 306

306. Dell’uomo che porta un peso sopra le spalle.

Sempre la spalla dell’uomo che sostiene il peso è più alta che la spalla senza peso; e questo si dimostra nella figura posta in margine, per la quale passa la linea centrale di tutto il peso dell’uomo e del peso da lui portato: il qual peso composto se non fosse diviso con egual somma sopra il centro della gamba che posa, sarebbe necessità che tutto il composto rovinasse; ma la necessità provvede che tanta parte del peso naturale dell’uomo si gitti in un de’ lati, quanta è la quantità del peso accidentale che si aggiunge dall’opposito lato; e questo far non si può se l’uomo non si piega e non s’abbassa dal lato suo più lieve con tanto piegamento che partecipi del peso accidentale da lui portato: e questo far non si può se la spalla del peso non si alza e la spalla lieve non s’abbassa: questo è il mezzo che l’artificiosa necessità ha trovato in tale azione.


307. Della ponderazione dell’uomo sopra i suoi piedi.

Sempre il peso dell’uomo che posa sopra una sola gamba sarà diviso con egual parte opposita sopra il centro della gravità ch’e’ sostiene.


308. Dell’uomo che si muove.

L’uomo che si muove avrà il centro della sua gravità sopra il centro della gamba che posa in terra.


309. Della bilicazione del peso di qualunque animale immobile sopra le sue gambe.

La privazione del moto di qualunque animale, il quale posa sopra i suoi piedi, nasce dalla privazione dell’inegualità che hanno infra loro gli oppositi pesi che si sostengono sopra i loro piedi.


310. De’ piegamenti e voltamenti dell’uomo.

Tanto diminuisce l’uomo nel piegamento dell’uno de’ suoi lati, quanto egli cresce nell’altro suo lato opposito, e tal piegatura sarà all’ultimo subdupla alla parte che si stende. E di questo si farà particolare trattato.