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306 operette morali

FRAMMENTO APOCRIFO DI STRATONE DA LAMPSACO

Ad illustrazione e commento di queste pagine bisognerebbe poter riferir tutti o quasi i frammenti di quel trattato Della natura degli uomini e delle cose di cui il L. diceva al Colletta: «sará l’opera della mia vita», e recar tutti gli elementi che lo condussero al materialismo. Troppo lunga illustrazione e fuor di luogo: mi limiterò dunque a due «pensieri» segnati, due anni dopo composta l’operetta nello Zibaldone.

18 febbraio 1827, Z. 4248 (VII, 187):

Certo molte cose nella natura vanno bene, cioè vanno in modo che esse cose si possono conservare e durare che altrimenti non potrebbero. Ma le infinite (e forse in piú numero che quelle) vanno male, e sono combinate male, sí morali sí fisiche, con estremo incomodo alle creature; le quali cose di leggieri si sarebbono potute combinar bene. Pure, perch’elle non distruggono l’ordine presente delle cose, vanno naturalmente e regolarmente male; e sono mali naturali e regolari. Ma noi da queste non argomentiamo giá che la fabbrica dell’universo sia opera di causa non intelligente; benché da quelle cose che vanno bene crediamo poter con certezza argomentare che l’universo sia fattura d’un’intelligenza. Noi diciamo che questi mali sono misteri; che paiono mali a noi, ma non sono; benché non ci cade in mente di dubitare che anche quei beni sieno misteri, e che ci paiano beni e non siano. Queste considerazioni confermano il sistema di Stratone da Lampsa o, spiegato da me in un’operetta a posta.

16 maggio 1829, Z. 4510 (VII, 446):

Quel che si dice degli stupendi ordini dell’universo e come tutto è mirabilmente congegnato per conservarsi ecc. è come quel che si dice che i semi non si depongono, gli animali non nascono se non in luogo dove si trovi il nutrimento che lor conviene, in luogo che lor convenga per vivere. Milioni di semi (animali o vegetabili) si posano; milioni di piante o d’animali nascono in luoghi dove non hanno di che nutrirsi, non posson vivere. Ma questi periscono ignorati; gli altri (e non so se sieno i piú) giungono a perfezione, sussistono e vengono a cognizione