Pagina:Leopardi - Canti, Piatti, Firenze 1831.djvu/162

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156 canto xxii.

Il grido giornaliero.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
20Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
Apre terrazzi e logge la famiglia:
E, da la via corrente, odi lontano
Tintinnio di sonagli; il carro stride
Del passegger che il suo cammin ripiglia.

     25Si rallegra ogni core.
Sì dolce sì gradita
Quand’è, com’or, la vita?
Quando con tanto amore
L’uomo a’ suoi studi intende?
30O torna a l’opre? o cosa nova imprende?
Quando de’ mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d’affanno;
Gioia vana, ch'è frutto
Del passato timore, onde si scosse
35E paventò la morte
Chi la vita abborria;
Onde in lungo tormento,
Fredde, tacite, smorte,
Sudàr le genti e palpitàr, vedendo
40Mossi a le nostre offese
Folgori, nembi e vento.