Pagina:Leopardi - Canzoni, Nobili, Bologna 1824.djvu/167

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aurati vezzi1 che portava al collo quel giovanetto indiano descritto da Ovidio per galante e magnifico nell’ornamento della persona, sarebbe stata una miseria che non fossero d’oro solido; che la pioggia aurata di Claudiano2 è pioggia d’oro del finissimo; che l’asta aeratae cuspidis nelle Metamorfosi d’Ovidio3 è probabile ch’abbia la punta di rame o di ferro, e in ultimo che gli aerati nodi4, l’aeratae catenae5 e l’aerata pila6 di Properzio sono altresì di ferro o di rame. Posto dunque che sia ben detto aeratus in vece di aereus; auratus, ed aurato, orato o dorato in vece d’aureus e d’aureo; argentato o inargentato in vece d’argenteo; non potrà stare che ferrato in vece di ferreo sia detto male. Ed eccoti fra i latini Valerio Flacco nel sesto libro chiama ferrate certe immagini di ferro. Densi-

  1. Ovid. Metam. l. 5, v. 52.
  2. De laud. Stilic. l. 3, v. 226.
  3. l. 5, v. 9.
  4. Propert. l. 2, Eleg. 20, al. 16, v. 9.
  5. v. 11.
  6. l. 4, El. 1, v. 78.