Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/241

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DISSERTAZIONE SOPRA LE VIRTÙ MORALI IN PARTICOLARE no ancor essi degli esempj il primo di pusillanimità con abbas¬ sarsi per vile timor della morte avanti Diomede, ed Ulisse e con isvelar loro i disegni dell’armata Trojana, e l’altro di (44! audacia col lanciarsi egli solo in mezzo a migliaja di nemici per toglier Cassandra dalle loro mani. La temperanza, è quella virtù, per cui l’uomo moderata- mente si astiene da quei piaceri, che appartengono al gusto, ed alla concupiscenza. Molti Filosofi de’ passati secoli ci han som- ministrato degli esempj di temperanza in riguardo ai piaceri spettanti al gusto, e Scipione Africano con la sua continenza con Sofonisba, e con quella donzella, che per la sua beltà attraeva a se gli sguardi di tutto l’esercito Romano ci porge altresì uno de’ più rari esempj di Temperanza in ciò, che risguarda i piaceri spettanti alla concupiscenza. Gli estremi della virtù, di cui par¬ liamo sono assai facili a conoscersi. La liberalità è una virtù, per cui l’uomo dona ad altri mode¬ ratamente, e senza eccesso ciò, che è suo. E si chiama liberale colui, il quale dona danaro, o roba od altro, che venga in com¬ mercio non però quegli, il quale è ad altri cortese della sua pro¬ tezione, o lo ammaestra nelle scienze da lui possedute, o fa al¬ trettali cose, il quale sebbene sia co’ suoi simili cortese, e bene¬ fico non è però considerato come (45! liberale. C. Giulio Cesare Ottaviano Augusto vien da tutti considerato come un perfetto 267