Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/26

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dissertazione logica


Io non ignoro, che questa deduzione non sarà forse da ognuno considerata come assurda, specialmente intorno alle umane lettere ma ciò non potrà certamente avvenire nel nostro caso poichè appunto sopra di queste gli avversarj si fondano per sostenere il loro principio affermando cioè, che in esse si acquista la scienza di ribattere i contrarj argomenti, e di sostenere le Filosofiche tesi senza ricorrere ai Logici studj. Nè ciò ancor basta poichè oltre l’esser vano per le già dette ragioni il principale argomento de’ nostri avversarj, esso è falso ancora in qualche parte, imperocchè come può mai affermarsi che dalla natura ci venga insegnato qual sia il modo di costruire una proposizione, come debban disporsi, accrescersi, o sminuirsi, le sue parti, quali sieno le necessarie regole, che osservar si debbono onde perfetta possa chiamarsi una divisione? Inoltre eh qual sensato Filosofo oserà mai affermare, che inutili sieno quelle scienze che i precetti ci scuoprono della natura? Non è egli evidente, che per loro mezzo in noi si sviluppano quelle idèe, che senza di esse non rimarrebbono nella nostra mente, che confuse, e indistinte? Non è egli apertamente palese, che alcune di esse idee mancano affatto talora a quelli, che a simili studj si applicano? Non è egli chiaro finalmente che ancora di ciò, che ad ognuno insegna la natura non si sa talvolta apportar la cagione, che per mezzo dei concepiti precetti? Ciò posto, chi mai non conosce l’utilità non solo, ma l’espressa necessità della Logica? Tacciano dunque alla fine i suoi ostinati avversarj, e riconoscano una volta per sempre l’errore, in cui si ritrovano.

Non è questa però la sola opinion de’ Filosofi intorno alla Logica, che di mille assurdità si faccia rea, e che ecciti contro di sè gli argomenti de’ seguaci della verità. Dividonsi i pareri in