Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/308

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DISSERTAZIONI METAFISICHE a quel partito? Un fanciullino ripreso da’ suoi genitori per qualsiasi mancanza non addurrà mai per sua scusa una forza in¬ tima, che lo costrinse ad operare, alla quale gli fu impossibile l’opporsi eppure sappiamo, che il linguaggio de’ bambini è ap¬ punto il linguaggio della natura. Che se egli oppresso da alcuna malattìa venga punito perchè non attese diligentemente allo studio saprà ben dolersi, ed allegare in sua difesa la cagione, che gl’impedì di adempire a’ suoi doveri. Nulla alcerto mostra la natura più chiaramente all’uomo, che la sua libertà. Ed infat¬ ti «non isperimentiamo noi, al dir del sopralodato P. Antonino Vai¬ secchi, prima di risolvere la nostra |si| indifferenza?E non ci sentiamo in egual potere di far l’azione, e di lasciarla? E non antivediamo noi, e ri¬ solviamo, e prediciamo ciò, che sarem per fare non solo nell’istante, che segue, ma dopo giorni, e mesi, ed anni, a nuli’altro appoggiati, che al li¬ bero nostro volere, cioè alla persuasione, che abbiamo di essere ora, e do¬ verlo pur esser sempre delle azioni nostre padroni? E non siamo consape¬ voli a noi medesimi, che preso abbiam quel partito, perchè lo abbiamo voluto, e lo abbiamo scelto: ma ch’era egualmente in nostra balìa il non isceglierlo, e non volerlo?E d’onde nasce infatti l’amaro rimprovero con cui condanniamo noi stessi per mille intraprese qualor malamente riesco¬ no, se non dal sentir vivamente ch’era in nostra facoltà il tralasciarle, o il dirigerle in altra guisa?» Così egli citando a questo passo quei ver¬ si di Giovenale: «Exemplo quodcumque malo committitur, ipsi Displicet auctori; prima est haec ultio, quod se Indice nemo nocens absolvitur, improba quamvis Gratia fallacis Praetoris vicerit urnam». |52| Qual cosa può dunque esser capace di scancellar dalla 332