Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/322

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DISSERTAZIONI METAFISICHE re, quin hispraesit aliquis, vel effector, si haec nata sunt, utPlatoni vide- tur: vel, si semperfuerint, ut Aristoteli placet, moderator tanti operis, et muneris?» Ed infatti egli è certo, che Dio le cose tutte conserva con una continuata creazione, poiché non si richiede minor forza a far sì, I74I che la creatura perseveri ad esistere di quella, che è neces¬ saria a fare, che essa cominci ad esistere, nè la esistenza di una cosa nel passato istante esser può sufficiente ragione della sua esistenza nell’istante, che segue, laonde è necessario, che la esi¬ stenza venga continuamente data all’essere da colui, che esiste per se medesimo. D’altronde egli è certo, che Dio non può non diriggere tutti i mondani eventi alla gloria di se medesimo, il che posto egli è evidentemente manifesto, che Dio alle cose tutte universalmente, e perpetuamente provvede. Nè vale l’opporre, esser la Divina Provvidenza contraria alla umana li¬ bertà, la quale non potrebbe, come dicesi, determinarsi giam¬ mai se non a seconda del già prescritto ordine di cose, giacché «Non est consequens ut si certus sit ordo causarum, ideo nihil sit in no- strae voluntatis arbitrio; ipsae quippe voluntates I751 in causarum ordine sunt» come nel decimoquinto libro della Città di Dio si espri¬ me il Santo Dottore Agostino. Ed ecco esposta in brevi parole, e raccolta una gran parte di quelle dottrine, che l’ultimo luogo tener sogliono fra i metafi¬ sici dogmi. Il disputare, e quistionare più sottilmente sopra al¬ cune di esse si appartiene a quella scienza sublime, di cui l’Ente supremo è il principale oggetto, e non a quella, la quale non fa, che ricorrere ai deboli fonti dell’umana