Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/489

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FRANCESCO MARIA ZANOTTI 25. Zanotti ii, c. i, 36 (Virtù in generale, § 7): Pirrone, che visse circa i tempi d’Aristotele, e Aristippo, che fiorì alquanto prima, negarono, che si dessero queste prime verità pra¬ tiche, le quali si manifestino da se medesime. Così togliendo i principj levaron via tutto l’onesto. Lo stesso hanno fatto a questi ultimi secoli due famosi empj, non del tutto ignoranti, Hobbes, e Spinoza; i quali siccome hanno levato i principj della morale, così pote¬ vano per la stessa ragione tor di mezzo anche i principj speculativi, e in questo modo render vano ogni umano discorso, anche il loro. 26. Zanotti ii, c. i, 36 (Virtù in generale, § 8): Ma dirà alcuno. Se si desse questo onesto, che voi dite, do- vrebbono le medesime cose tenersi per oneste in tutti i tempi, e da tutte le nazioni; e pure altre cose sono state tenute per oneste in un tempo; ed altre in un altro; et anche diverse nazioni giudicano diver¬ samente (...)• 27. Zanotti ii, c. i, 36-37 (Virtù in generale, § 9): Et io rispondo a questo modo. Benché tante e tanto varie sieno le opinioni intorno alle regole dell’onesto, non per questo vuol dirsi, che esse regole dipendano dal capriccio de gli uomini, e non sieno per se stesse; perchè anche delle verità naturali potrebbe similmente dirsi, che dipendano dal capriccio de gli uomini, considerando le infinite dissensioni de i fisici. E i metafisici quante dis¬ sensioni hanno? ne però credono, che le loro proposizioni dipendano dal capriccio. E lo stesso avviene in tutte le scienze. 28. Zanotti ii, c. i, 37 (Virtù in generale, § 10): Ne diremo per questo, che le verità non sussistan per lor medesime, e che possano cangiarsi a piacere, mutando e principj, e conse¬ guenze a voglia nostra. Che se ciò non si dice nell’altre scienze, perchè dovrà dirsi nella morale? la quale se ha alcun principio non ben noto a tutti, come hanno anche le scienze speculative, ne ha però molti notissimi, e che niuno ardirebbe negare.