Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1008

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E quella delle sole Opere di Cicerone eseguitasi anni sono a Napoli per cura del Garettoni?2 Amerei sentire il suo giudizio sulla recen- sione e lezione delle dette edizioni. Mi scrivono aver Ella fatte stampare a Bologna delle assai belle Poesie. Le attendo anche per poter arricchir con alcuna di esse il Nuovo Ricoglitore che viene da me pubblicato. Mi voglia quel bene ch’io voglio a Lei, e pochi potranno amar di più Il suo vecchio serv. ed amico Ant. Fort. Stella

688. Di Giuseppe Melchiorri.
Roma 5. Maggio 1825.

Caro Giacomo Io sto in pena moltissimo non avendo tue nuove da tanto tempo, e temo della tua salute. E vero che io ti mandai quella legge da farvi il supplemento; ma questo non doveva impedirti intanto di darmi tue nuove, e di dirmi almeno se l’avevi ricevuta. Insomma dai 6. Marzo in qua, sono due mesi che non vedo tue lettere. Dammi per carità tue notizie, e dimmi sinceramente il motivo di sì lungo silenzio. Ti scrivo con somma fretta, essendo occupatissimo, non dimenticando però mai il mio caro Giacomo, il quale non vorrà, come sembra abbia fatto, dimenticare il Suo G. Melchiorri. Addio.

689. A Pietro Brighenti.
Recanati 6 Maggio 1825.

Caro amico. Mi prevalgo della vra gentile offerta, e vi accludo una lettera per Giordani,1 e ricordandomi che una volta ch’io vi acclusi similmente un’altra lettera a sigillo alzato, voi mi rim- proveraste di poca amicizia, vi mando ora questa a sigillo chiuso. Il vostro progetto è bello. Se qualche cosa se gli potesse opporre,