Caro Zio.
Non voglio partire da Bologna senz’avervi scritto, sapendo
quanto interesse voi prendiate alle mie nuove per vostra bontà.
Sono giunto qui, come forse saprete, fino da Domenica scorsa.
Ho dubitato molto se dovessi continuare il viaggio fino a Milano,
tanto più che il caldo fino a ieri è stato insopportabile, e che
molti amici di qui mi hanno fatto premura di fermarmi in Bolo-
gna per attendere a certe imprese letterarie.' Nondimeno l’im-
pegno già contratto a Milano mi ha finalmente deciso a lasciare
questa città, quantunque di mala voglia. Ieri avemmo gran piog-
gia e grandine, e questa mattina ancora ha piovuto, sicché il
caldo è più soffribile. Io partirò, credo, Lunedi o Martedì. Da
Milano, piacendo a Dio, tornerò a scrivervi. Intanto datemi o
fatemi dare le vostre nuove, che desidero e spero buone. Salu-
tatemi tutti di casa e il Sig. Curato. Vogliatemi bene quanto
io ne voglio a voi, comandatemi se posso servirvi, e credetemi
pieno di amore e di riconoscenza per sempre
Vostro affettuosissimo Nepote
Giacomo
Cariss. Sig. Padre.
Ho ricevuta la cara sua dei 15.1 Nella mia di Lunedì scorso
fui brevissimo perchè mi trovava la testa imbarazzata da mille
faccende a cui non sono assuefatto. Mi dimenticai anche di dirle
che vidi a Sinigaglia la Zia Eleonora,2 che sta bene e saluta
caramente Lei e la Mamma. A Pesaro non ebbi tempo di vedere