Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1106

Da Wikisource.

voglio abbandonare tale speranza. Se resta a Bologna, almeno nel pas- sare che probabilmente farò nella primavera del 1826 per ripatriare, potrò vederla in quella bella Città. Qui vedo pochi letterati italiani: dei Romani solamente il Sig. March. Melchiorri, e particolarmente il Sig. Emil. Sarti, giovane di vero acume filologico, e che in altre circo- stanze saprebbe bene distinguersi. Mons.1 Mai lavora sulla Crestoma- tia di Costantino: credo che trova il lavoro assai spinoso. - Ila letto la traduzione di Platone da Cousin?3 Addio, caro Sig. Conte, e non parli mai più di obbligazioni e di gratitudine, ma bensi [sic] mi creda sempre con vera amicizia e sin- cero attaccamento

Suo divmo obbl. Servi ed amico
Bunsen
761. A Karl Bunsen.
Bologna 28 Ottobre 1825

Pregiatiss. Sig. Cavaliere In questo momento ricevo l’amabilissima sua dei 25 del cor- rente, piena anzi ridondante di gentilezza e bontà. A quest’ora credo ch’Ella avrà ricevuta la mia dei 24, coll’acclusa ostensi- bile. Ora le dico che se l’emolumento della Cattedra combinata di eloquenza greca e latina pare a Lei che basti a vivere onora- tamente in cotesta città, Ella può fin da ora far tutti quei passi che crederà opportuni perchè io ne sia graziato, giacché son disposto di accettarla, e di recarmi costà al primo cenno del Governo. Bensì, parlandole con quella confidenza e schiettezza, che mi è permessa dall’amicizia ch’Ella mi dimostra, le sog- giungo che io mi trovo ora in tali strettezze, che (non volendo gravare la mia famiglia) il viaggio di qui a Roma mi riuscirebbe difficile ad intraprendere; e però la pregherei di supplicare l’Emo di Stato a porre il colmo alla sua bontà verso di me con farmi somministrare qualche somma sufficiente al viaggio, in caso che Sua Eminenza si degni di onorarmi e beneficarmi colla nomina alla detta Cattedra combinata.