Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1112

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può servirle di qualche conforto, Ella si persuada di avere in me una persona che l’ama di tutto cuore, che pensa di Lei molto spesso, che non la perderà mai di memoria. Quando Ella mi scrive, oltre le notizie dell’animo suo, che desidero grandemente, mi dia quelle ancora del suo stato fisico, che il P.M. Poni con mia gran consolazione mi disse esser molto migliorato. Il P. Mae- stro è ora fuori di Bologna. Quando lo vidi ultimamente, stava benissimo, e di buon umore al suo solito. Abbiamo il nostro Giordani arrivato l’altrieri sera, che torna trionfante dalla patria, per istabilirsi pienamente a Firenze. La sua compagnia, della quale godrò per qualche giorno, mi è di un sommo diletto, come Ella può immaginare. Io sto bene, senonche [sic] mi annoia e m’incomoda grandemente il freddo, che particolarmente ai giorni passati, è stato qui eccessivo. Il termometro segnava questa mat- tina 3 gradi sopra il gelo. Novità letterarie che meritino di essere conosciute, qui non abbiamo. Abbiamo bensì una grande Opera, che io non ho sentita, e grandi cantanti, che io non conosco. Desidero ardentemente di rivederla, e forse il momento ne è meno lontano che Ella non crede, perchè dubito molto di poter durare all’inverno crudele di questo paese. Nel resto mi trove- rei qui molto bene. Se la stagione si rimettesse un poco, potreb- b’esser che facessi una piccola corsa a Firenze. I miei affettuosi saluti al D.1' Puccinotti, al quale scrissi poco fa. Ella mi ami, e sopra tutto abbia cura della salute sua, anche per amor mio. Mi comandi, e mi creda sempre

Suo Affmo Obbmo Amico e Servitore.
Giacomo Leopardi
766. Di Luigi e Antonio Fortunato Stella.
Milano 31 ott.c 1825

Pregiatiss."10 Signore, ed Amico dilettiss."10 La gratissima sua 9 corri starebbe tuttora in una buca della Posta, e ci sarebbe stata chi sa quanto, se non era l’altra pregiatiss. sua del