Carlino mio
Ti scrissi ultimamente in risposta a una cara tua e di Pao-
lina.1 Aspetto una vostra replica. Intanto ti scrivo questa per
un affare di urgenza. Si vogliono stampare qui le Opere del Conte
G. Leopardi, tutte quante, con ritratto, cenni biografici, in
somma con tutte le cerimonie. Io ho lasciato costì alcuni mano-
scritti che mi bisognano p[er] questa edizione. Stammi dunque
attento. Tu anderai al mio comò. 1. Nel tiratore grande di mezzo
troverai un involto di carte chiuso con uno spago. Prendi que-
sto involto. 2. Poi dà un’occhiata a tutti i manoscritti conte-
nuti in quel tiratore, e prendi tutti quelli che tu capisci che sieno
scritti dal 1815 (inclusive) in poi. Troverai delle carte di tradu-
zione del Frontone. Queste lasciale stare che non servono. 3. Nel-
lo stesso tiratore dentro un inviluppo coperto di carta bianca,
troverai due copie di un articolo sopra il Filone ec. stampate.
Prendine una. Item troverai parecchie copie stampate delle mie
annotazioni sopra la Repub. di Cicerone. Prendine una. 4. Nello
stesso tiratore o pure nel comodino (la chiavetta del quale sta
nella ribaltina del comò) ci dev’essere una copia in foglio della
mia traduzione di Dionigi d’AIicarnasso di tuo carattere. Pren-
dila. 5. Esamina la ribaltina, e se ci trovi cose scritte dopo il
1815, e che ti paiano poter servire in qualunque modo all’edi-
zione presente, pigliale. 6. Nella scanzia troverai il mio Saggio
sugli errori popolari degli antichi, manoscritto legato. Prendilo.
Di tutte queste cose fanne un piego e mandalo al Direttore della
posta di Loreto coll’acclusa lettera.2 Egli me lo farà ricapitar
qui senza spesa. - Ho parlato lungamente di te a Giordani,
ch’è partito di qua p[er] Firenze pochi giorni sono. Dì a Babbo
che ho ricevuta la sua dei 29 di Ottobre (la ricevetti ai 6 di
questo), alla quale risponderò. Salutami tutti. Amami, scrivimi,