mandai una volta il ms. di una mia opera giovanile intitolata
Saggio sugli Errori popolari degli antichi. Se le piacesse ora di
rimandarmelo (salvo sempre che Ella non ci abbia veruna diffi-
coltà), forse potrei farne qualche uso. Quanto più sollecito fosse
il mezzo che Ella usasse a spedirmelo, tanto più tenuto le ne sarei.
7 Febbraio. Ricevo la gentiima sua e del Sig. Luigi in data
4 del corrente. Consegno subito al Sig. Moratti le carte del Cic.
con 17 osservazioncelle. Ella non mi dice di aver ricevuto il ms.
del 2.do volum. Petrarca. Sarebbe egli mai smarrito? Mi cavi di
questa pena, la supplico.
Col solito affetto, offerendomi intieramente a servirla, mi
dichiaro di tutto cuore suo servitor vero ed amico, Giacomo
Leopardi.
834. |
Di Luigi e Antonio Fortunato Stella. |
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Illustriss. Sig.r Co. Giacomo Leopardi.
Ieri solamente s’ebbero tandem quelle benedette prime prove di
cui non sapevasi ormai più che pensare, e s’ebbero mentre già ave-
vamo in mano le seconde ch’Ella nuovamente corredò delle sue osser-
vazioni per riparare al supposto smarrimento delle prime. Di questo
sì lungo ritardo pare sia stato motivo il non avere le sudette prove
alcun titolo: il che rilevasi dall’aver noi trovato sulla fascia notata questa
circostanza; laonde per toglier via ogni dubbio da questo Iato, voglia
ella per l’avvenire mettere dietro l’indirizzo breve indicazione di ciò
che la fascia racchiude. - Mio padre le si protesta assai tenuto delle
osservazioni sue, di alcune delle quali (anzi di tutte) ella vedrà che
l’edizione s’è giovata. L’ab. Bentivoglio anch’esso la ringrazia dell’os-
servazione che lo riguarda, comechè l’oscurità della clausola ch’ella
accenna, provenisse da error di stampa; ciò non di meno la nota sarà
cambiata. Ella continui colle sue osservazioni, chè farà cosa grata a
tutti; e secondo il solito mandi quelle sole stampe che hanno sue osser-