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A Giuseppe Melchiorri. |
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Bologna 17 Febbraio 1826. |
Caro Peppino. Rispondo alla tua dei 7. Ti mando per la posta
franchi due esemplari del mio trecentista. Sarebbe cosa curiosa
ed avrei gran piacere se tu potessi sottomano fare, che il Gior-
nale arcadico ne rendesse conto. Ma nel far uso di questi esem-
plari in qualunque modo, guardati di non far conoscere che io
sia nè autore nè editore, nè che tu gli abbi avuti da me. Furia-
netto partì da Bologna subito e non mi vide, ma mi mandò i
libretti, di cui ti ringrazio, e il tuo mi è molto piaciuto. Di quello
che ti ha detto Mons. Mai, so già ogni cosa. Sono tutte chiac-
chiere inutili. Ma, grazie al cielo, ora io non ho bisogno nè eli
M. Mai nè della canaglia della Corte romana. Che poi Mons.
Mai sia stato l’autore e l’insinuatore di questo discorso, è una
bugia solennissima. La cosa è venuta espressamente dal Segrio
di Stato.1
Il serrìverum sarà probabilissimamente una ricotta. Io ne trovo
l’origine nella voce serum, cioè siero, corrotta colla introduzione
del v, che originalmente è l’antico digamma eolico, introdu-
zione frequentissima nel latino sì degli antichi e sì de’ bassi tempi.
Il Geromatrita forse è una voce ibrida, cioè mezzo greca, e
mezzo latina, ma di quel latino volgare che noi non conosciamo.
Se essa è tutta greca, non saprei crederla altro che una corru-
zione di tepo[i.£i;prÌT7) (da tepó? e da [xt-ipéoi), ma che spiegazione
darle in tal caso, io non lo so.
Pulicare viene indubitatamente da pulex nello stesso modo
che l’analoga voce greca xcovomEtov (1conopeum, cioè riparo con-
tro le zanzare) viene da xcóvtoc]; zanzara.
Tenennimus lo giudico un superlativo corrotto di tennis-, e
chi sa che non sia stato mal letto nel marmo, che forse dirà tenuis-
simus. Tu vedi ora bene come questa voce è opposta a maximus.
Gallica è corruzione evidente di caliga, o forse anche di calceus.
Molendina dà luogo a una curiosa osservazione. Tu sai che