Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1236

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866. Ad Antonio Fortunato Stella.
Bologna 15 Marzo 1826.

Sig. ed Amico amatiss. Consegno al Sig. Moratti le prove corrette del Petrarca, giun- temi con l’ordinario ultimo insieme colla sua degli 11. La pun- teggiatura non potrebb’essere stata da me rifatta con più dili- genza. Una cosa le raccomando, non per me, che da quest’opera non aspetto nè onore nè piacere alcuno, bensì noia ineffabile, e riso di molti che mi conoscono, dell’essermi occupato in que- ste minuzie pedantesche. Ma gliela raccomando pel buon esito e l’interesse della sua intrapresa. E questa cosa è, che nelle can- zoni, dopo ciascuna strofa, si ponga quella tal parte dell’inter- pretazione che appartiene a quella tale strofa. Se le dame e i cavalieri saranno obbligati a voltare più d’una pagina per tro- vare la spiegazione del passo che avranno per le mani, tutta la facilità che abbiamo voluta procurar loro con questa interpre- tazione, sarà vanissima, perdutissima, inutilissima, svanirà inte- ramente, e la sua edizione non avrà incontro maggior delle altre. In questo non mi rimetto a nessuno, e so di certo che non m’in- ganno. Del resto le confermo la mia dei 12, e ripeto che sarà necessario ch’Ella abbia la compiacenza di mandarmi di mano in mano la porzione del ms. corrispondente alle prove; tanto più che se Ella vuol continuare a mandarmi queste prima di ogni revisione (del che però d’altronde non veggo la utilità), potrebbe essere, come spessissimo accade, che vi mancasse qualche in- tero articolo della interpretazione; del che, non avendo copia del ms., come potrei io avvedermi? Ella segua ad amarmi e cre- dermi Suo cord.6 sfe ed aco Giacomo Leopardi.