care; altrimenti ci vorrà pazienza. Il piccolo Baullo ha pesato 11. kilo-
grammi, ed anche in questo mancano diversi oggetti. L’argentarìa l’ho
trovata esatta, meno 80. dramme di argento di gallone bruciato, ch’era
in un piccolo involto, e questo manca. Di nuovo la prego di far quel-
che puole per sapere come è andato questo affare, ed io pagarò volen-
tieri qualunque spesa p[er] saper solo, se i ladri sono stati li doganieri,
li carrettieri, o pure li spedizionieri. La lunga stazione delli Baulli in
Torino mi fà nascere mille sospetti. Scusi Caro Sig.r Conte l’inco-
modo, e li disturbi replicati, che gli arreco. Peraltro l’attribuisca al
suo buon cuore.
Pier Lisandre Polidoros
chez M. Russier
919. |
Ad Antonio Fortunato Stella. |
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Sig. ed Amico amatiss.
Ilo tardato fino a ora la risposta alle cme sue 3 e 6 Maggio
per non annoiarla con lettere inutili. Ricevo ora l’ultima in data
dei 13. Godo che le sieno giunti i mss. e che Ella ne sia con-
tenta. Sentirò con piacer grande il parere della Censura, ma
soprattutto il parer suo, sopra le Operette morali. La ringrazio
assai delle nuove che Ella mi dà di Monti, le quali mi saranno
sempre carissime, perchè qui ognuno me ne domanda. Io non
ho altra occupazione che il Petrarca, e spero che, per parte mia,
Ella non sarà obbligata ad interrompere l’edizione neppure per
un momento, ma potrà proseguirla senza intervallo sino al fine.
Se Ella ha pubblicato il 1. volumetto del Petrarca, e quello con-
tenente il Saggio de’ miei Dialoghi,1 gradirò molto di vederli,
a suo comodo. Mad. Padovani è contenta di Bologna, e fa pro-
gressi sufficienti nella Musica, a giudizio degl’intendenti. La
ringrazia e la riverisce e così tutta la sua famiglia. La mia salute,
di cui Ella sì affettuosamente mi chiede, è passabile e tollera-
bile. Di più non posso sperare, e appena ardisco desiderare. Io
l’amo di tutto cuore, come sempre, e la prego a continuarmi