Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1291

Da Wikisource.

che ce li potevi mandare! - Il maledetto genio di Carlo per la critica, gli fa trovare per tutto motivi di esercizio; e crederesti che ne ha tro- vati sino nei tuoi manifesti di Cicerone? Egli pretende di vedervi qual- che errore di latino, ma io gli dico che non capisce niente, e che è impossibile che in questo abbia ragione. Ed intanto egli fa la sua lista delle cose di cui ha da prender questione con te subito che ti vedrà. - Immaginati tutti i saluti ch’egli ti manda, e quelli di Mamma, Pie- truccio, e Luigi. E giusto a proposito di Luigi, egli è contentissimo di quanto gli dite sul trovargli della musica, la quale potrà essere per accompagnamento di qualunque istrumento, meno che pianoforte. Ed anche musica per flauto solo non gli piacerebbe; però vuole che vi dica che gli sarà infinitamente e grata e giovevole questa musica quando possiate averla senza spendere un bajocco; altrimenti non la vuole as- solutamente. - Il Mse Giacomo Ricci5 si è raccomandato a Rinaldo perchè vi faccia arrivare i suoi saluti per parte sua. Dice che ha pas- sato con voi dei momenti lietissimi. - E io desidero che ne passiate voi in altra compagnia che nella sua, e non solo momenti, ma giorni ed anni, e credo, che ci riuscirete. - Addio, Giacomuccio mio; siamo tutti pieni di affetto per te.

923. Di Carlo Antici.
Roma 23 Maggio 1826

Nepote Cariss. Poco dopo ricevuta la vostra dei 24 Aplè,1 scrissi al Cav.e de Bun- sen mandandogli il vostro testo di lingua,2 ed in pari tempo le vostre Annotazioni sull’Eusebio, non senza insinuargli tutto quello che voi mi dicevate, e che io credetti all’uopo. Dopo quindici giorni di silen- zio, ricevetti sua visita nel momento istesso, che usciva dal Segr. di Stato. Non vi sto a narrare tutto ciò ch’Egli ha fatto, onde far valere presso di Lui, e per di Lui mezzo presso il S. Padre quei vostri reli- giosi lavori. Il tempo mi manca, e la lena per così lungo racconto, ma egli è certo, che non poteasi trattar l’affare con più efficace destrezza. Il risultato fu questo, che in quella istessa mattina gli confidò il Segr. di Stato che si era ideato di farvi Vice-Rett. di questa Università, il di cui Rettore pro-tempore è sempre il Tesoriere. Temesi peraltro di eccitare il risentimento degli Avv.1 Concistoriali, che ne sono col