stamparle a parte, e in fine poi fare una nuova edizione di tutte in
piccola forma. Vedremo ciò che si potrà meglio fare, e la ragguaglierò
di tutto.
Il Monti va guadagnando ogni giorno; ma speranza di ricuperarlo
al tutto, non mai.
In questi giorni è stata fatta una spedizione al sig. Brighenti a cui
la mia Casa oggi scrive mandando la lettera col mezzo Moratti. Rice-
verà dal med. sig. Brighenti due copie del i° volumetto del Petrarca
e due del Saggio delle Operette. Se ne vorrà delle altre, mel dirà fran-
camente. Nel prossimo mese del Petrarca usciranno almeno due altri
volumetti. Di esso Pe:rarca ho ricevuto già tutte le stampe che mi ha
rimandate, e questa sera sotto fascia le ne invio delle altre collo stesso
mezzo del Moratti.
Lunedì, o mercordì al più tardi le invierò ugualmente sotto fascia
le cose latine che vanno nel volume del Cicerone. Quanto più presto
potrò averle di ritorno, tanto più mi saranno care.
Mi son care le notizie di mad.a Padovani che riverisco anche in
nome della mia famiglia, che fa lo stesso verso di Lei.
Se di mano in mano che le giugneranno i volumetti del Petrarca,
li potrà scorrere, sarà buona cosa, perchè in fine dell’Opera si potrà
dare un errata-corrige, od anche cambiar qualche cartesino se occorres-
se. Osserverà nelle note un error di trasposizione alla pag. 65 St. 8, v. 1.
Se il Petrarca di Firenze veramente non le serve, potrà darlo a codesto
s.rc Marcheselli, a cui ho già scritto, se non lo volesse il sig. Brighenti.
Abbia cura della sua salute, ed ami
Il suo amico Stella
che l’ama teneram.'
926. |
Di Francesco Puccinotti. |
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[Macerata 29 Maggio 1826] |
Leopardi carissimo
Replico tardi all’ultima tua affettuosissima e perchè ai giorni passa-
ti sono stato malissimo di capo, e perchè aspettava di poterti manda-
re il ms. della Franceschi,1 la quale vuol sottoporlo al tuo gravissimo
giudizio e alle tue correzioni. Ma per essersi essa avveduta che in alcuni
luoghi il suo volgarizzamento appariva troppo adorno a rimpetto del