Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/130

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giacomo leopardi


2. Ad Adelaide Antici Leopardi.
[s.d., ma Recanati, 26 marzo 1809]


Carissima signora Madre,

Già ben prevedo, che una critica inevitabile mi sia preparata. Questa composizione, mi par di sentire, è troppo breve, ed in qualche luogo lo stile è basso. Io non so che rispondere a questa critica, ma mi contento di pregarla a considerare la scarsezza del mio ingegno e a credermi.

Di Lei carissima signora madre

Dev.mo, Umil.mo, Obbl.mo Servo
Giacomo Leopardi


3. A Volumnia Roberti.


(a mano) [s.d., ma Recanati, 6 gennaio 1810]


Carissima Signora

Giacchè mi trovo in viaggio volevo fare una visita a Voi e a tutti li Signori Ragazzi della Vostra Conversazione, ma la Neve mi ha rotto le Tappe e non mi posso trattenere. Ho pensato dunque di fermarmi un momento per fare la Piscia nel vostro Portone, e poi tirare avanti il mio viaggio. Bensì vi mando certe bagattelle per cotesti figliuoli, acciochè siano buoni ma ditegli che se sentirò cattive relazioni di loro, quest’altro Anno gli porterò un po’ di Merda. Veramente io voleva destinare a ognuno il suo regalo, per esempio a chi un corno, a chi un altro, ma ho temuto di dimostrare parzialità, e che quello il quale avesse li corni curti invidiasse li corni lunghi. Ho pensato dunque di rimettere le cose alla ventura, e farete così. Dentro l’anessa cartina trovarete tanti biglietti con altrettanti Numeri. Mettete tutti questi biglietti dentro un Orinale, e mischiateli bene bene con le vostre mani. Poi ognuno pigli il suo biglietto, e veda il suo numero. Poi con l’anessa chiave aprite il Baulle. Prima di


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