Qui non si parla, e credo che non si parlerà mai, della vasta rac-
colta di traduzioni italiane di tutti i Classici latini. Bensì recentemente
se ne son date di separate, come il Tito Livio per nominarne una, e se
ne daranno presto delle altre, come per nominarne alcun’altra, I Com-
mentarii di Cesare, l’Orazio, non che il Cicerone.
Ho ricevuto le prove di stampa del Petrarca. Presto le ne manderò
delle altre. Non passerà molto io spero che sarà interamente stampato.
Tosto dopo andranno sotto il torchio le Operette morali italiane, che
mi stanno molto a cuore.
Il mio Luigi è persuasissimo di quanto Ella gli scrive. La ringrazia,
la riverisce, e le risponderà.
Uniti a quelli del resto della mia famiglia, aggradisca i tenerissimi
saluti del
Suo cord.mo am.co e serv.e Ant.° Fort.0 Stella |
Stimatissimo Sig.e Conte.
Crederei di mancare ad un’officio [sic] di dovere, e di amicizia della
quale ella mi ha voluto onorare in quel poco tempo, che si trattenne
qui in Roma, se mancassi ora di far seco i miei rallegramenti senten-
dolo nominato a professore di Storia in questa dominante;1 auguran-
domi così da questo principio di vedere resa giustizia al vero merito.
La ringrazio in questa circostanza del grazioso dono dell’Odi, di cui
mi volle onorare; mentre pieno di stima sperando di presto vederla
costì mi rassegno
Affmo Amico, e Servo.
Filippo Mercuri
Cariss. Sig. Padre
Sono qui da alcuni giorni in casa di un mio amico1 che mi
ha voluto seco per forza, a vedere le antichità di Ravenna. Torno