Addio mio caro Giacomo. Noi stiamo bene. Sia lo stesso sempre
di voi, e vi abbraccio, e vi benedico con tutto il cuore
vro Aff.° Padre
Un certo Francese commissionato dalla Casa Bondi, se non erro,
di Torino2 a raccogliere associati per una edizione di Classici Latini,
come saprete, ha fatto gran rumore di voi in Sinigaglia, proclaman-
dovi il primo Letterato d’Italia, e notissimo anche alla Francia. Lodia-
mone Iddio senza dimenticare l’obbligo che corre a quelli i quali esso
distingue coi suoi doni, di usarne per la sua gloria.
Bologna, 13 Agosto [1826] |
Mio caro Antonino, Sono arrivato qui poche ore fa, stracco
ma sano.1 Ti scrivo subito per salutarti caramente, e per rin-
graziarti di tante e tante gentilezze e cordialità che tu m’hai
usate. Credimi che io te ne pagherò in quel modo ch’io posso,
e che tu sei per accettare; voglio dir con amarti sempre tenera-
mente come tu meriti. Mille rispetti e ringraziamenti ai tuoi
genitori, veramente gentilissimi ed ottimi, i quali assicurerai da
mia parte della stima che io fo e della memoria che conservo
e conserverò di loro. Saluto anche e riverisco di cuore il mar-
chese Carlo.2 Appena riceverò risposta da mio padre, te la
comunicherò con lettera ostensibile, secondo il convenuto fra
noi.3 Salutami i conoscenti di costì, ed accertali della dolce
ricordanza che io son per serbare del tempo che ho passato fra
loro. Nomino in particolare il signore e la signora Salamelli, il
conte Rota, Santino, e il prof. Farini.'1 Fammi grazia, ti prego,
di vedere o far vedere alla posta se vi fosse lettera o piego per
me, ed essendovi, di far che l’uffiziale della posta me lo spedi-
sca subito qua. Voglimi bene e dammi delle tue nuove. Ti abbrac-
cio con tutto l’animo: addio addio. Il tuo Leopardi.