Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1352

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tecipata, come restammo di concerto, o almeno l’avrebbe annunziata a me. Non mi sembra perciò sussistente quanto vi è stato indicato dal vostro conoscente,2 seppure questo non fosse in grado di sapere le superiori risoluzioni ancor prima che siano divulgate. Potete esser certo che io auguro di cuore la realtà di quanto vi è stato scritto, ed in ogni caso vi riuscirà molto grata e istruttiva la lettura dei 4. voi. pubblicati da Ferrand sulla Filosofia della Storia, non che il voi. di Mahly De la manière d’écrire l’Histoire. Lo stesso Autore ha scritto due magni- fiche dissertazioni Sur les Grecs et les Romains, le quali ponno met- tersi al fianco di Montesquieu Sur les causes de la grandeur et deca- dence des Romains, che ha saputo da grand’uomo prevalersi dei discorsi di Macchiavelli sopra Livio3 - Questi due ultimi Autori vi sono già familiari, ma non trascurate i due primi. Rivedrò assai volentieri il colto giovane Testa, cui vorrete fare i più cordiali miei saluti. Il vostro ben stare dovrà ricevere accrescimento dai freschi autun- nali, poiché in vero nessuno può sentirsi perfettam.6 sano sotto gl’in- flussi della canicola. Noi tutti li abbiamo sostenuti senza grave discapito. Vi sento disposto al ritorno in Patria. Se passate per Pesaro sul principio di Ott.e vi troverete mia Moglie, che godrà per tre o quat- tro settimane la compagnia della Figlia,'1 per indi ricondurre da Urbino a Roma i nostri tre maschi, che entrano nel risorto convitto dei PP. Gesuiti. Giunto poi in Recanati, sentirete da ogni parte i lamenti della miseria, che sempre più inonda, e vedrete come l’aumento del popolo minuto senza movimento di capitali per attivarne le brac- cia forma di quel paese un ricettacolo d’infelicità. Dico, che lo vedrete, perche [sic] dopo il vostro soggiorno in una città qual’è Bologna, la vostra vista per tali cose deve essersi molto assottigliata. Il peggio si è che quasi tutte le altre città di Provincia sono più o meno nelle stesse circostanze, e vi vorrebbe un miracolo di primo ordine per porvi riparo. Dio può tutto, in Lui confidiamo, a Lui solo stringiamoci, giacché per dir vero lo stato della società è arrivato a un punto, che per non essere infelici bisogna interam.0 fissar lo sguardo a quella vita, che è prepa- rata pei buoni. Voi non avete figli, avete passione pei nobili studi a cui nessuna cura vi distrae. Sicché [«c] chiamatevi pur fortunato. Speravo di aver vostre nuove, e qualche parto del vostro ingegno dal vostro Cugino Melchiorri, ma Egli per abbreviare il viaggio deviò da Bologna. So da lui che le vostre Canzoni hanno molto incontrato