Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/1362

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990. Di Monaldo Leopardi.
Recanati 12. ybre 1826

Mio Caro Figlio Ieri all’improvviso capitò un vetturale noto che partiva sul momento per costà, e a lui si consegnò il Baulle che bramavate. Così dieci forme di Formaggio del peso complessivo di lib. 211/2. - Gli diedi anche una lett.a colla vfa direzione, e promise di recarvi tutto in casa. Nulladi- meno a prevenire qualunque possibile equivoco, gli dissi che non tro- vandovi, lasciasse tutto al Convento delli Conventuali. Il vetturale deve arrivare in Bologna fra’ cinque o sei giorni, e potrete fare le pratiche oppor[tun]e. Il suddetto è pagato di tutto sicché niente dovete dargli. Potete immaginare come questi indizii di prossimo viaggio vostro rie- scano grati a mè alla Mamma, e ai Fratelli, che tutti vi desideriamo e vi aspettiamo ansiosamente. Pietruccio vuole che ve lo dica partico- larm[en]te in suo nome. Fratanto io vi abbraccio, e vi benedico con tutto il cuore vro aff.° Padre.

991. Ad Antonio Fortunato Stella.
Bologna 13 Settembre 1826.

Sig. ed Amico amatis. Alle caris. sue dei 2, e dei 6 del corrente, la prima delle quali mi giunse dopo chiusa già la mia ultima dei 6. Ella osserva molto bene che dopo il Tiraboschi, e soprattutto il Ginguené, ai quali ora si aggiunge anche il Foscolo co’ suoi Saggi sopra il Petrar- ca,' è ben difficile il dir cosa alcuna di nuovo sopra questo poeta. Nondimeno io avrei pur qualche cosa di mio da dire sopra tal proposito, ma certamente i miei pensieri sarebbero del tutto fuori di luogo alla fine della mia interpretazione, e riuscireb- bero direttamente contrari all’interesse dell’edizione. Io le con- fesso che, specialmente dopo maneggiato il Petrarca con tutta quell’attenzione che è stata necessaria per interpretarlo, io non