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Di Francesco Cancellieri. |
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Amabilissimo, e Pregiatissimo S.1' Conte
Mi sono astenuto dall’inviare al S.1 De Romanis la di Lei lettera,
perchè essendo un uomo focoso, si sarebbe potuto inquietare, vedendo,
ch’Ella abbia supposto, che possa farsi la stampa in carta reai fina,
con caratteri greci, di due fogli, e mezzo, a 300. copie per ciaschedun
foglio, per soli Scudi sette, e bajocchi venti. Onde io stesso posso darle
quella stessa risposta, che avrebbe avuta da Lui. Il Contedini avea chie-
sto nove Scudi per foglio, avendo calcolato tutte le altre spese a tre
scudi il foglio, e la Carta a 2 baj. il foglio. De Romanis fra tutto avea
domandato S. 07.20 per foglio, col divario di un foglio di meno di
stampa, che forse proverrebbe dalla minutezza de’ suoi Caratteri Greci,
maggiore di quelli, di cui le ha mandata la mostra il Contedini. Ma
se prevalendosi di questo avrebbe dovuto spendere più di trenta scudi,
con l’altro avrebbe importato una ventina di scudi, purché realmente
la stampa non avesse oltrepassato i due fogli, e mezzo, secondo il suo
scandaglio. Giacché dunque ella non è disposta a fare nè l’una, nè l’altra
spesa, di cui certamente non potrebbe rivalersi, perchè qui appena si
leggono le Gazzette, io la consiglio a deporne il pensiere, e ad inviare
piuttosto il suo nitidissimo Manoscritto, che ad ogni suo avviso potrò
rimandare al S.r Cav.c suo Zio, allo Spettatore di Milano, che con tanta
sua lode ha stampata la sua elegantissima traduzione dell’Idillio di
Mosco. E inutile di rivolgersi ai nostri Stampatori, se uno non è dispo-
sto a sacrificare in circa otto scudi per foglio di qualunque stampa,
come ho fatto io, che mi sono rovinato nell’interesse, nella salute, e
nella riputazione, per questo vizio, preso appunto fin dall’età consi-
mile alla sua, e da cui, ad onta di tanti pregiudizi, neppur adesso posso
emendarmi. Chi può mandare i suoi mss. chiari e corretti, come sono
quelli, ch’Ella mi ha spediti, può diriggersi, ove si pregiano i buoni
studj e le dotte produzioni, con la sicurezza di vederli ben eseguiti,
e con assai minor dispendio, che non farebbe in questa Città.
Stando in Letto, non posso consultar verun libro, nè suggerire,
niente che valga. Ella dunque mi scuserà delle inutili notizie, che le
avea indicate, e che eran già note alla sua vastissima erudizione. Auguro
non meno a Lei, che a’ suoi degnissimi Sig.1 Padre, Zio, e Fratello le