Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/195

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49. A Pietro Giordani.
Recanati 21. Marzo 1817.

Stimatissimo e Carissimo Signore. Che io veda e legga i caratteri del Giordani, che egli scriva a me, che io possa sperare d’averlo d’ora innanzi a maestro, son cose che appena posso credere. Nè Ella se ne meraviglierebhe se sapesse p[er] quanto tempo e con quanto amore io abbia vagheggiata questa idea, perchè le cose desideratissime paiono impossibili quando sono presenti. Voglio che a tutto quanto le scriverò ora e poi Ella presti intiera fede, anche alle piccolis- sime frasi, perchè tutte, e le lo prometto, verranno dal cuore. Questo voglio: di tutto l’altro la pregherò. La mia prima let- tera fu opera più del rispetto che dell’affetto, perchè questo grato ed onorevole cogli eguali, spesso è ingiurioso co’ superiori. Ora che Ella con due carissime lettere me ne dà licenza, sia certa che con tutto l’affetto le parlerò. Del quale Ella ben s’appone che sia stata causa la sua Eccellenza negli studi amati da me. Di Lei non mi ha parlato altri che i suoi scritti, perchè qui dove sono io, non è anima viva che parli di Letterati. Ma io non so come si possa ammirare le virtù di uno, singolarmente quando sono grandi ed insigni, senza pigliare affetto alla persona. Quando leggo Virgilio m’innamoro di lui e quando i grandi viventi, anche più caldamente. I quali Ella ottimamente dice che sono pochis- simi, e però tanto più intenso è l’affetto diviso fra tre o quat- tro solo. Ella che sa quanta sia la rarità e il prezzo di un uomo grande, non si meraviglierà di quello che scrivo al Monti e al Mai, nè penserà che io non senta quello che scrivo, nè che volessi umiliarmi e annientarmi innanzi a loro, se fermamente non cre- dessi di doverlo fare: e certo in farlo provo quel piacere che l’uomo naturalmente prova in fare il suo debito. Non so dirle con quanta necessità, stomacato e scoraggiato dalla mediocrità che n’assedia, e n’affoga, dopo la Lettura de’ Giornali e d’altri scrittacci moderni (che i vecchi non leggo, facendomi avvisato