Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/198

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lingua, la quale se mi si vietasse di adoperare con darmisi pieno possedimento di una straniera, io credo che porrei la speranza di divenir qualche cosa nella vera letteratura, e lascerei gli studi. Quello ch’Ella dice del bene che i nobili potrebbon fare alle lettere, è verissimo e desidero ardentemente che il fatto lo mostri una volta. Il suo dire m’infiamma e mi lusinga: ma io non credo di poter vincere la mia natura e l’altrui. Nondimeno Ella può esser certa che se io vivrò, vivrò alle Lettere, perchè ad altro non voglio nè potrei vivere. Ma p[er] le lettere mi dà grandissima speranza il suo Libro,5 dono grato a me, quanto sarebbe stato una nuova opera del Boc- caccio o del Casa, e tanto più che de’ suoi scritti con niun danno suo e moltissimo nostro Ella è sempre stata avara col pubblico. Ho già cominciato a leggerlo, nè posso credere che con questi esempi innanzi agli occhi la gioventù Italiana voglia seguitare a scriver male. A ogni modo s’è guadagnato assai, e niuno ora vorrebbe tornare alla metà o al fine del settecento. Dagli altri suoi scritti avea argomentato la dilicatezza del suo cuore e la finezza rarissima della sua tempera: ma in questi e nelle sue caris- sime lettere ne veggo leggiadrissime dipinture. Niente dico del- l’avvenenza dello scrivere, perchè queste cose mi paion sacre e da non profanarsi col parlarne a sproposito. Tanto ho ciarlato che le avrò fatto venir sonno. Le sue Let- tere m’han dato animo. Lio veduto ch’Ella è un signore da sop- portarmi e da acconciarsi anche ad istruirmi. E perchè vedesse quanto io confidi nella bontà sua, ho scritto allo Stella che le mandi un mio manoscritto.6 Vorrei che lo esaminasse, e prima di tutto mi dicesse se le par buono p[er] le fiamme alle quali io lo consegnerei di buon cuore immantinente. E brevissimo, ma non voglio che s’affanni a leggerlo e molto meno a rispon- dermi. Mi brillerà il cuore ogni volta che mi giungerà una sua lettera, ma l’aspettazione e il sapere ch’Ella ha scritto a suo bel- l’agio mi accresceranno il piacere. Con tutta l’anima la prego che mi creda e mi porga occasione di mostrarmele vero e affettuosissimo Servo G.L.