Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/265

Da Wikisource.
90. A Giuseppe Acerbi.
Recanati 12 Sett.bre 1817.

Stimatissimo Sig. Le spedisco per la posta una brevissima Dissertazione in forma di lettera sopra il Dionigi del Mai,1 della quale avendomi scritto lo stesso Mai ed altri con certa approvazione, ho cre- duto che non per il merito suo, ma per l’importanza dell’argo- mento non le dovesse esser discaro di averla. Desidererei sapere se Ella l’accetta, perchè intendo che il Ciampi porti di mal animo quello che è stato scritto sopra il suo libro contro il Dionigi, e voglia rispondere, la qual risposta mi sarebbe molto molesto che fosse già divulgata pubblicandosi la mia lettera, perchè par- rebbe che io dovessi prendere a esaminarla il che per molte cagioni non voglio fare. Già son certissimo che l’essere stato più volte lodato il Ciampi nella sua Biblioteca non fa caso per- chè non v’entrino opinioni diverse dalle sue. Mi perdoni il fasti- dio e mi creda perpetuamente suo

Devmo Obblmo Servitore.
Giacomo Leopardi
91. A Giuseppe Maria Silvestrini.
[Recanati 19 7bre 1817]

Signor mio pregiatmo Ella mi ringrazia del piccolissimo dono in maniera che io stesso resto in obbligo di ringraziarla. Ella veda che fa, quando mi esorta a continuare la traduzione di Virgilio. Non è da me il vincere un traduttore così grande come è il Caro, e se non lo vincessi, ritraducendo l’Eneide, actum agerem: oltreché da pochi versi, posto che non siano pessimi, non si può argomen- tare che io sia buono a tradurre un gran poema. Ma la sua bontà