Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/276

Da Wikisource.

di scrivermi, che mi fate stare sulle spine. Benché credo che la colpa sia di q.Ie maladette poste, che pare che comincino adesso a girare pel mondo. Perchè m’avete detto che sareste andato a Milano q.‘° 9bfe, il quale è alle porte, non m’indugio a riscrivervi acciocché la lettera non vi trovi partito di Piacenza. Quando sarete a Milano, avrei caro che mi cercaste un Seno- fonte che io potessi comperare, e trovatolo, me n’avvisaste, che 10 scriverei a chi bisognasse p[er] averlo. Non iscrivo di pre- sente perchè mi manderebbero il primo che capitasse, e biso- gnerebbe tenerselo tale quale. Sopratutto non vorrei che fosse in foglio, p[er] cagione d.la mia vista, la quale mercè di Dio è forte e buona, ma corta, e non arriva a leggere più che tanto discosto, sì che mi bisogna incombere sulla carta quando la è troppo lunga; e appunto q.'° non posso fare. Se poi fosse tale che si potesse portare in mano agevolmi e leggere passeg- giando, omne ferret punctum,1 purché il greco non fosse asciutto asciutto senza niente nè di versione nè di chiosa. Non mi curo che la stampa sia freschissi: già s’intende che manco vorrebbe essere del cinquecento o lì presso. In somma me ne rimetto a voi; ma ad ogni modo vorrei un Senofonte, chè è ver- gogna che ancora non l’abbia. Se ci fosse vendibile qualcuna d.le tante Collezioni di Classici greci stampati in Germania o altrove, la torrei più che volentieri, massime se fosse di forma piccola, e con qualche dilucidazi, tanto che io potessi leggere 11 testo speditami, senza fermarmi n.lc difficoltà a cercare altri libri. Caso chè q.,a vi trovasse in sul partire pfer] Milano, aspettate di rispondermi quando sarete là, che così verrete a guadagnare dieci giorni, perchè le lettere da Milano mi giun- gono in cinque e da Piacenza in quindici come v’ho detto. Nel- l’ultima mia v’ho favellato del vfo panegirico, ma non ho detto la metà di q.'° che vorrei. Dio faccia che noi ci troviamo insieme una volta, chè allora ne parleremo a lungo. Addio caris- simo. Amatemi sempre, e scrivetemi, e state sano e allegro. il vfo Leopardi