Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/296

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contrattata con un pizzicagnolo la traduzione italiana di tutto il Dionigi, aveva arricchito di molte osservazioncelle sopra alcuni particolari dell’opera, cavate dalle postille fatte alla traduzione, e sgomberatala di parecchie inezie e lungagnole, in maniera da ridurla quel più importante che si poteva. Aspettata un mese e più la risposta che avea pregato l’Acerbi che me la desse pre- sto, portandogli le mie ragioni, riscrissi ai 20 d’Ottobre suppli- candolo umilmente che si degnasse di dirmi se quella tal mia dissertazione l’accettava o no; che questa era in sostanza la solis- sima risposta ch’io domandava. Aggiunsi che quando non l’ac- cettasse, m’avrebbe fatto favore mandandola allo Stella, al quale n’avrei scritto. Ai 14 di 9b?e, non avendo risposta dall’Acerbi, scrissi allo Stella, che si facesse dare quello scritto e che avrebbe potuto stamparlo nello Spettatore (come già aveva fatto dell’Inno a Nettuno caduto p[er] un error di posta in mano dell’Acerbi, dal quale egli se lo fece rendere). Ma lo Stella che pure ha p[er] costume di rispondermi, questa volta s’è incocciato di non fia- tare; e credo che si sieno accordati fra loro di fare i sordi e di star zitti zitti, e lasciarmi urlare a vóto, come io fo qualche volta quando sono di mal umore con un mio fratelluccio2 che ha quindici anni meno di me. E arrivatomi l’ultimo quaderno della Biblioteca Italiana, e veduto nell’Indice: Sul Dionigi del Mai, cre- detti da prima che fosse la mia dissertazione, poi che almeno ne avrebbero fatto un motto, e finalmente m’accorsi che m’era in- gannato; e poi mi sono risoluto di mandar quello scritto in malo- ra giacché ad ogni patto ci vuol andare e di non pensarci più. In verità ne’ giorni addietro, vedendomi così fuor del mondo let- terato, colle mani legate, senza, p[er] così dire, potermi voltare da nessuna banda, scrivendo lettere inutilmente, interrogando senza risposta, mandando, nè sapendo chi nè se nè quando nè co- me diascolo [sic] riceva, pigliavami una rabbia ch’io n’indiavo- lava. Ma ora nè di Biblioteche nè di dissertazioni nè di furori nè d’altre tali cose non mi cale nè mi può calere nè poco nè punto. Vorrei che mi diceste se del Tasso van letti i discorsi del poema eroico che hanno messi nella raccolta de’ Classici italiani. Alla vostra dei 22 9b?e risposi ai 5 di questo con una lun-