Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/316

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ho avuta perchè il discorso non uscisse nemmeno un punto dai termini di un affare puramente letterario. Se Ella mi onorerà di un suo riscontro, comprenderò se questa prima parte le sia stata gradita, e se ne desideri la continuazione. Mio padre che la saluta con ogni distinzione, scrisse il 27 Febbraio p.p. alla sua Ditta, ma la lettera non ebbe effetto. La prego a comandarmi, e considerarmi invariabilmente con piena e perfetta stima e riconoscenza

suo Devmo Obblmo Servitore
Giacomo Leopardi
124. A Pietro Giordane.
Recanati 3 Aprile 1818

I Io ricevuto giorni addietro il Senofonte e scritto al Mai p[er] ringraziarlo delle sue belle operette. Quanto al Senofonte sap- piate che m’ha dato propriamente nel genio, tanto che ho sola- mente un’altro [sic] greco stampato in maniera che mi piaccia altrettanto, cioè stampato appresso a poco come il Senofonte, dove non si potrebbe desiderare altro che qualche nota, che però difficilmente poteva stare con quella forma ch’io voleva. Dico che mi piace p[er] la comodità, perchè della carta e stampa non fo caso, e m’è parso sempre meglio con un zecchino comprare due o tre libretti stampati male, che uno stampato bene. Fate quello che vi piace della Lettera Dionisiana pfer] la quale, come p[er] gli altri miei scarabocchi, se ogni cosa sarebbe troppo, molto più saranno soprabbondanti le cure vostre e quello che dite di volerne fare. Vorrei sapere chi sia l’autore dell’articolo sul Frontone che sta nella Biblioteca Italiana.1 Io p[er] parecchi spropositi for- mali di greco che non li farebbe un ragazzo, e p[er] altre scioc- chezze che dice l’avea giudicato già ab antico uno de’ soliti asini. Vedo poi che il Mai lo chiama italum praestantissimum, e ne fo segni di croce. Voi mi chiarirete.