Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/326

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zione del giustamente commendato suo nome. E ciò con tanto più coraggio, quanto non solo mi è nota la naturale sua gentilezza, ma vengo assicurato, ch’Ella abbia ne’ suoi studi materia atta ad entrare nel piano dell’Opera propostami, sia essa di emendazione, o d’illustrazione di Greci Storici, sia traduzione o nuova, scritta da lei, o vecchia da lei corretta e migliorata. Dovendomi per ogni giusto riguardo astenere da tutto ciò, che in proposito potesse precisare incomodamente la cosa, preferisco di lasciare a lei liberissima l’indicazione di tutto ciò, che più le convenga, riserbandomi di discendere a concertare d’accordo con lei quanto Ella per avventura credesse opportuno dopo questa mia esposizione sulla sincerità della quale due sole cose mi prendo la libertà di significarle. La prima è, che procurerò in ogni maniera, ch’Ella nel caso resti soddisfatta della mia riconoscenza, se non quanto sia per doverle, almeno quanto per me, e per le circostanze mie si possa: del che sono certo, che miglior giudice non potrei avere della discretezza di lei medesima. Ed è la seconda, che nulla mi ha sturbato dalla mia impresa un Manifesto ultimamente uscito di Venezia, col quale si pro- mette una Edizione dello stesso argomento; ma che per ogni buona ragione finirà come molti altri Manifesti della stessa Ditta. Imperoc- ché quantunque sia un bel nome quello, con cui si è voluto dar credito alla impresa in quel Manifesto annunziata, io sono certo per la piena comprensione delle cose e delle persone, che si farà in ogni caso di molto stampando Y Erodoto solo lavoro che colà s’abbia, e forse non tutto in pronto; ed al quale infine non sarà difficile trovare equiva- lenti, lasciando che nel piano mio di ciò, che di singolare possa essere nella versione, che si è promessa, quella che io pubblicherò potrà es- sere abbellita senza offesa degli altrui diritti. Aspetto intanto, ven. S. Conte, con somma impazienza un suo riscontro, mercè il quale dietro le dichiarazioni ch’Ella sarà per farmi, spero che in pochi tratti di penna concerteremo quanto le parrà più al caso. E senza oltre intrattenerla mi do l’onore di confermarle i sensi sincerissimi della mia più distinta e rispettosa stima e considerazione. Um.° Dev.° Serv.e Giò Bàtta Sonzogno Milano li 18 di Luglio 1818.