Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/336

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146. A Pietro Brighenti.
Recanati 21 Settembre 1818.

Stimatissimo Signore Per quante premure io abbia fatte al nostro Giordani, non m’è stato possibile di ritenerlo qui più di cinque giorni, di modo che la sua lettera m’è giunta dopo ch’egli era partito. Ma mi farò un piacere di usare ogni diligenza perchè la riceva solleci- tamente e sicuramente. Intanto mi rallegro di avere avuto que- sta occasione di conoscerla e di servirla, e desiderando ch’Ella mi continui l’onore de’ suoi comandi, mi dichiaro

Devmo Obblmo Sre
Giacomo Leopardi
147. Di Pietro Giordani.
Bologna 1 ottobre [1818]

Sia comune a voi, mio carissimo giacomino, e all*amabilissimo e bravissimo nostro Carlino questa lettera; che vi avvisa come io giunto a Macerata, e dalla cattiva stagione, e da qualche lettera che vi trovai, fui persuaso a differire l’andata a Roma. Starò qui non molto, benché ci stia benissimo: ma prima di partire vi scriverò: se voi tardate oltre la metà del mese a scrivermi, dirigete a Piacenza fermo in posta. Intanto io vi prego che presentiate i mici più cordiali rispetti e ringraziamenti a’ vostri genitori, a’ quali perpetuamente mi professerò obligatissimo, e pieno di stima affettuosa, ed offero i miei deboli servigi, per qua- lunque cosa io potessi. Non dimenticate di riverirmi e ringraziarmi tanto il gentilissimo vostro zio.1 Riverisco la Contessina Paolina: e avendo promesso una riga a Pieruccio,2 sia per lui questa riga, che lo abbraccia caramente, e si rallegra seco di quella viva indole, dalla quale si può moltissimo sperare. A voi due, (oh rari ed ottimi e carissimi giovani!) desidero ogni più degno premio a tante virtù, e occasioni di farne prova con vostro onore e pubblica utilità; e come preziosis- sime e amatissime cose vi abbraccio con riverenza devota, e vi bacio,