Recanati 21 Settembre 1818. |
Stimatissimo Signore
Per quante premure io abbia fatte al nostro Giordani, non
m’è stato possibile di ritenerlo qui più di cinque giorni, di modo
che la sua lettera m’è giunta dopo ch’egli era partito. Ma mi
farò un piacere di usare ogni diligenza perchè la riceva solleci-
tamente e sicuramente. Intanto mi rallegro di avere avuto que-
sta occasione di conoscerla e di servirla, e desiderando ch’Ella
mi continui l’onore de’ suoi comandi, mi dichiaro
Devmo Obblmo Sre Giacomo Leopardi |
Sia comune a voi, mio carissimo giacomino, e all*amabilissimo e
bravissimo nostro Carlino questa lettera; che vi avvisa come io giunto
a Macerata, e dalla cattiva stagione, e da qualche lettera che vi trovai,
fui persuaso a differire l’andata a Roma. Starò qui non molto, benché
ci stia benissimo: ma prima di partire vi scriverò: se voi tardate oltre
la metà del mese a scrivermi, dirigete a Piacenza fermo in posta. Intanto
io vi prego che presentiate i mici più cordiali rispetti e ringraziamenti
a’ vostri genitori, a’ quali perpetuamente mi professerò obligatissimo,
e pieno di stima affettuosa, ed offero i miei deboli servigi, per qua-
lunque cosa io potessi. Non dimenticate di riverirmi e ringraziarmi
tanto il gentilissimo vostro zio.1 Riverisco la Contessina Paolina: e
avendo promesso una riga a Pieruccio,2 sia per lui questa riga, che lo
abbraccia caramente, e si rallegra seco di quella viva indole, dalla quale
si può moltissimo sperare. A voi due, (oh rari ed ottimi e carissimi
giovani!) desidero ogni più degno premio a tante virtù, e occasioni
di farne prova con vostro onore e pubblica utilità; e come preziosis-
sime e amatissime cose vi abbraccio con riverenza devota, e vi bacio,