Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/354

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ancora fra le mura domestiche, ed in un soggiorno ove manca alimento al cambio verbale delle idee scientifiche, e teatro alla fama letteraria è in verità una malattia morale funestissima, di cui peraltro troverete in voi medesimo i più pronti ed efficaci rimedi, se vorrete farne uso. Cosa importa difatti la privazione del consorzio con letterati viventi a chi, come voi, sà procurarselo con i trapassati più grandi di tutte le età e lingue nei di cui scritti abbiamo il deposito e la quintessenza del loro sublime ingegno. I letterati viventi sono, per la maggior parte, pieni di boria e d’irritabile vanità, e mal disposti a comunicarsi agli altri, se non quando son sicuri di riceverne applausi ed incenso. All’op- posto le produzioni consegnate ai libri stanno sempre ai nostri cenni, e ci lasciano nel pieno arbitrio di farne la scelta secondo i nostri momen- tanei gusti, e bisogni. Voi credete di perder tempo non venendo qua sollecitamente, ed io vi assicuro, che lo guadagnate trattenendovi ancora qualch’altro tempo costi. A me non conviene il simular con voi, ed ho l’obbligo e il diritto di parlarvi la verità. Voi avete per la vostra giovanile età cognizioni infinite di lingue classiche, di lettera- tura di erudizione di cose antiche. Ma possedete la storia della Chiesa, degl’imperi, delle Arti delle Scienze? Avete sviscerati i grandi Scrit- tori della Francia e dell’Inghilterra? Avete approfondate le teorie del gusto, e del bello secondo i Batteux, i Blair, i Condillac, i Laharpe etc. per poter girare uno sguardo sicuro sui vasti campi della amena letteratura? - Voi avete fatto un corso di Filosofia, ma se non lo rifate secondo i principi più saldi dei moderni pensatori appruovati, specialmente nella Fisica, Metafisica, ed Etica, voi non potete dire di conoscere Filosofia, e senza questa il grande Erudito, non può esser mai un vero Letterato. Ma voi dovete conoscere e farvi proprj i prin- cipali Teoremi della Teologia, del Dritto delle genti e dell’Economia Pubblica, non che delle Leggi Civili, e Canoniche, giacche [szc] un Uomo di Lettere privo di questi sussidi, potrà essere un’Erudito [sic\, un Traduttore Compilatore, e Glossatore, ma non diverrà mai quel- l’uomo, le di cui opere meritino di galleggiare sopra le onde del tempo, che continuamente ingojano tante migliaja di mediocri produzioni. A coltivar di proposito questi studj vi è assai più opportuno il tranquillo ritiro della Casa Paterna, che il divagante soggiorno di Roma, tanto più che dovreste associarvi il fratello Carlo: e se avete saputo, senza maestro, divenire egregj voi nell’arido e laboriosissimo studio delle lin- gue ebraiche e greca, Egli nella francese, ed inglese, molto più diver- rete tali nei nobilissimi ed amenissimi studj da me indicativi, e per