Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, I.djvu/380

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memoria, e dimostrarle coni'Ella viva indelebilmente nella mia. E il segno di che le domando, è ch’Ella si degni d’accettarlo, e mi perdoni il fastidio che le porta così esso come questa. Del che le sarò tenuto estremamente, e soprattutto s’Ella in oltre vorrà credermi e ancora, quando mi stimi da tanto, adoperarmi per suo

Dmo Obblmo Sre
Giacomo Leopardi

P.S. Aggiungo un’altra copia la quale ardisco pregarla che si compiaccia di spedire a Piacenza al Giordani, a cui n’ho man- dato due volte direttamente di qui, e due volte invano per colpa della posta

179. A Bartolomeo Borghesi.
[Recanati 16 Febbraio 1819]

Stimatissimo Signore Per molti rispetti è grave e fastidiosa la chiarezza del nome, fra i quali, s’io non m’inganno, si dee riporre massimamente la molestia di tante lettere e tanti donativi importuni, che non può mai cadere in persona oscura. E forse V.S. si dovrà pen- tire d'essersi fatta nota e famosa in tutta l’italia, ricevendo questa presente e il libricciuolo1 che l’accompagna; il qual fastidio non le avrebbe potuto sopravvenire se il nome suo non andasse per le bocche degl’italiani, e così venendo necessariamente alle orecchie mie, non avesse commosso il desiderio vivissimo ch’io porto da molto tempo di conoscere e riverire, potendo, colla persona, e quando no, almeno con lettere e cogli uffici che si costumano fra lontani, quei rarissimi ingegni che sostenendo in questa misera età l’ultimo avanzo della gloria italiana, danno speranza di vederla forse anche per loro aiuto riaversi e tornare in fiore. Compiacendo al qual desiderio, e prendendo cuore di scriverle e aggiungere l’impaccio d’una mia stampa, se l’avrò